Buco nero. "Il Granata Mezzo Vuoto" IX
- Tommaso Freni
- 1 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto

Quest'anno le partite del Toro sembrano avere sempre lo stesso copione. E con anno non intendo la stagione attuale, ma proprio l'intero 2020: su un totale di 33 gare disputate, in 22 di esse il Toro è andato in vantaggio, ma solo SETTE volte ha vinto.
Sta diventando a dir poco insostenibile continuare ad assistere a partite del genere. La continua illusione delle buone prestazioni nei primi tempi è ciò che fa più male: si passa costantemente dall'esultanza alla disperazione.
Anzi, ultimamente, a molti tifosi sta passando anche la voglia di esultare: nel momento in cui il Toro si porta in vantaggio, il primo pensiero non è alla gioia per il gol segnato, ma alla preoccupazione su quando arriverà il pareggio, e poi il gol del sorpasso, e poi il gol del tracollo definitivo. Ed è possibilissimo che questo processo mentale spesso si stia verificando anche nelle teste di molti giocatori granata.
Sto facendo questa riflessione dopo una gara in cui, teoricamente, le cose sono andate meglio del solito, perché, quantomeno, il Toro non ha perso. Ma guardando la classifica e soprattutto i rendimenti delle avversarie, incluse quelle che hanno avuto tante difficoltà - se non di più - quanto il Toro (penso al Parma), le preoccupazioni si fanno sempre più pesanti.
Trovo anche estremamente difficile riordinare le idee e cercare di creare un resoconto ordinato sugli aspetti negativi dell'ultimo weekend, perché la realtà è che nella squadra c'è sempre lo stesso problema, presentatosi nella gara di Reggio Emilia col Sassuolo di inizio 2020 e mai sparito del tutto.
Ai tempi la squadra sembrava in netta ripresa: dopo una brutta sconfitta interna con la Spal a chiudere il 2019, il Toro aveva sbancato l'Olimpico di Roma e vinto di sofferenza (ma da squadra, come spesso successo nell'anno dei 63 punti) la gara successiva contro il Bologna. Ecco allora la trasferta di Reggio Emilia: il Toro parte bene, si porta in vantaggio con Rincon, sfiora il raddoppio più volte, specialmente con Verdi che davanti alla porta manca clamorosamente il pallone. Poi Boga si inventa il gol dell'anno e il Toro, molto similmente a quanto successo quest'anno, si scioglie. Sparisce e non torna più. Dopo arriveranno le larghissime sconfitte con Atalanta e Lecce, Mazzarri risolverà il contratto e inizierà un tortuosissimo percorso con Moreno Longo, il quale non troverà mai una vera quadra allo schieramento granata, ma per fortuna l'ultimo sprazzo di orgoglio di alcuni giocatori (specialmente l'immenso Capitan Belotti) trascinerà il Toro alla salvezza.
Con l'arrivo di Marco Giampaolo, sono arrivate anche idee precise e dei principi di gioco, che in soli tre mesi sono stati sviluppati decisamente bene dal tecnico abruzzese. Ma i problemi non se ne sono andati. Il Toro gioca, domina anche, ma, alla prima, minima, incertezza o difficoltà, sparisce.
Nel caso specifico della partita di ieri, sono bastati solamente quindici minuti di blackout per ritrovarsi a inseguire. Ammetto che non fosse scontata una nuova reazione della squadra, che ha poi ottenuto il pareggio, ma il Toro NON PUÒ più permettersi di andare avanti così.
Nonostante io sia l'autore della rubrica in cui si elencano gli aspetti negativi, posso definirmi tifoso tutt'altro che pessimista. Molte volte ho concluso le analisi con delle speranze, degli obiettivi o delle attestazioni di fiducia. Ma, al momento, la situazione si fa sempre più tragica.
Il Toro è in un buco nero e l'unico modo per uscirne è la fiducia data dai risultati, che però continuano a non arrivare.
Sappiamo tutti quale sarà il nostro prossimo avversario, così come sappiamo tutti come funzionano le società calcistiche quando le cose vanno male, ancora di più quando si perde una gara importante contro i rivali storici: l'allenatore è il primo a pagare.
La speranza di questa settimana, oltre all'avvento di un miracolo divino (ma ci credo poco), è dunque che a preparare la gara interna con l'Udinese ci sia ancora Mister Giampaolo. Il mio desiderio è: paghino tutti, qualunque calciatore, qualunque dirigente, ma non lui. Non voglio che si ripeta una situazione analoga all'allontanamento di Mazzarri, in seguito al quale regnò la confusione totale fino alla matematica salvezza (frutto dei 27 punti del girone d'andata).
In queste situazioni, l'allenatore è l'ultimo responsabile.
Ebbene, fratelli granata, il capitolo di questa settimana è stato atipico e si è dilungato molto. Non ci resta che aspettare e vedere cosa ci riserverà il Derby della Mole numero 201.
Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
Come mai il nostro magnate,si è vaporizzato nel nulla e non rilascia più commenti? Si vergognerà per lo squadrone costruito?