Tre motivi per cui non abbattersi. "Il Granata Mezzo Pieno" I
- Alessandro Iurino
- 25 set 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 set 2020
Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

La prima gara ufficiale del nuovo Toro targato Marco Giampaolo non ha esaltato particolarmente gli animi, anzi, ha gettato un’ombra di sconforto sul futuro della nostra squadra, forse coadiuvato dallo stallo assoluto sul fronte del calciomercato. Tuttavia, è ancora presto per scoraggiarsi, per cui, amici granata, eccovi tre buoni motivi per essere ottimisti.
1. IL PRIMO TEMPO.
Come confermato dallo stesso Giampaolo, la prima frazione di gioco ha dato segnali incoraggianti.
In primis va segnalato come la squadra stia iniziando ad assimilare i dettami del nuovo mister. L’esempio più lampante è l’azione che porta alla nostra (ahimè) unica ghiotta occasione da gol della partita; minuto 21’: Izzo passa la palla a Rincon, posizionato al centro del campo, e avanza sulla fascia; El General serve di prima il pallone a Zaza che con un tocco appoggia a Meité; il francese tocca la palla e poi scarica a Izzo largo a destra; il difensore napoletano porta palla per qualche metro, per poi servire Berenguer che duetta di prima con Zaza per poi sbagliare il controllo; si crea una carambola che finisce sul piede di Linetty che, appostato al limite dell’area, stoppa e scodella dolcemente in centro trovando lo spagnolo, che nel frattempo si è inserito indisturbato nel cuore dell’area viola, il quale addomestica di petto e tira debolmente verso la porta, senza creare problemi all’estremo difensore viola. Ecco, quest’azione portata avanti prevalentemente di prima è l’emblema del gioco di Giampaolo e di cosa chiede il tecnico alla propria squadra. Immaginate di ripetere azioni del genere per 90’ (magari concludendo dignitosamente qualche volta, vero Berenguer??): questo è il calcio che persegue il mister e, se dovessero arrivare gli innesti giusti dal mercato, forse potremmo toglierci qualche soddisfazione a livello di gioco questa stagione. Dita incrociate, fratelli di fede.
2. KAROL LINETTY.
Un’altra nota lieta del pomeriggio di Firenze è certamente la prestazione di Karol Linetty. Il centrocampista polacco ha regalato una prova di grande quantità abbinata a una discreta qualità (la palla che scodella in area al 21’ è oggettivamente deliziosa), caratteristiche che mancavano l’aria al reparto lo scorso anno.
Il polacco inizia benissimo la partita ed è letteralmente ovunque nel primo tempo, mostrando di essersi messo velocemente in pari di condizione (non sono l’unico ad aver notato un po’ di pancia appena arrivato), purtroppo il suo rendimento cala nella seconda frazione col passare del tempo, come è successo a tutti i suoi compagni di squadra. Ciononostante, il suo secondo tempo non è da buttare via, anzi: si segnalano ancora alcuni ottimi recuperi difensivi.
In conclusione, Linetty ha dimostrato di essere integrato nella sua nuova squadra già dalla prima partita, lasciando non poche speranze per la sua prima stagione in granata.
3. LE ATTENUANTI.
Io so che il tifoso del Toro gode nel crogiolarsi nel pessimismo cosmico, ma, credetemi, non è questo il caso. Siamo arrivati alla partita di Firenze con pochissimi allenamenti fatti in settimana, un calo nel secondo tempo era prevedibile, così come confermato da Giampaolo stesso. Inoltre, l’XI titolare era composto da ben 6 giocatori che, si spera, non saranno titolari a fine mercato: Ansaldi preferito a Ricardo e Murru, Izzo adattato terzino destro al posto di Vojvoda in attesa di essere ceduto, Rincon in cabina di regia sperando in un miracolo dal mercato che ci porti un vero interprete del ruolo, Meité mezzala di “”qualità”” in attesa del recupero di Baselli e della ripresa totale di Lukic (subentrato al francese nonostante i pochi allenamenti e molto apprezzato dal mister), Berenguer trequartista al posto di Verdi non al 100% fisicamente e infine Zaza che, in teoria, non sarà la spalla del Gallo alla fine del mercato.
Insomma, compagni di fede, stiamo pur sempre commentando una sconfitta e ci sta non gioire, però non esageriamo col pessimismo perché la stagione è ancora lunga.
Guardate sempre il granata mezzo pieno. A presto!
Alessandro Iurino
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