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Cosa manca? Il "Granata Mezzo Vuoto" XX

Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Che partita. Una montagna russa di emozioni. Il Toro pareggia 4-4 al Gewiss Stadium complicando la corsa europea dell'Atalanta. A differenza degli altri punti persi sul finale di gara, quelli di ieri hanno un sapore diverso. Anche Juric lo pensa: è stata una partita spettacolare. Il match poteva terminare in qualsiasi modo, alla fine ne è uscito un pareggio che si può accettare. Tuttavia, arrivati sul 2-4, una squadra forte e - soprattutto - matura si porta a casa i tre punti. Cosa non ha funzionato? Cosa è mancato al Toro? È presto detto:


1. ESPERIENZA

Abbiamo voluto la squadra giovane? E ora giustamente dobbiamo pazientare. Certe scelte di Singo, alcune letture di Zima e tanto altro sono aspetti che verranno corretti dal tempo e dal lavoro. L'esperienza che è mancata - e ancora manca - al Toro di Juric non si limita a quella dei singoli giocatori, ma anche a livello di squadra: il modo di giocare, di difendere, di attaccare è totalmente nuovo per ogni elemento in rosa. Se l'anno scorso i gol subiti nel recupero erano una questione di "Melma nella testa" (Marco Giampaolo dixit), questa stagione l'impressione è che a giocatori e squadra manchi l'esperienza necessaria a limitare i pericoli nei minuti più caldi.


2. PANCHINA

Ciò che sarebbe servito maggiormente al Torino ieri: a un certo punto della gara, Praet e Singo avevano finito tutte le energie, mentre Sanabria iniziava a perdere lucidità e duelli aerei. Purtroppo, la rosa granata è abbondante solo a livello numerico, perché le alternative di livello sono ben poche. Probabilmente anche la stanchezza - fisica e mentale - ha influito sul crollo nei minuti finali della squadra di Juric. Sarà obbligatorio rinfoltire qualitativamente la panchina durante la sessione di mercato estiva.


3. PORTA

"Non è male avere due portieri affidabili tra cui scegliere" così, nella conferenza stampa post partita, Ivan Juric ha commentato la decisione di confermare Vanja tra i pali nonostante il recupero di Berisha. In realtà, se nel mondo del calcio, per il ruolo dell'estremo difensore, esiste da sempre una gerarchia ben definita, i motivi si sanno. Li conosce pure Juric che, tuttavia, evidentemente non ritiene pienamente affidabile nessuno dei portieri a sua disposizione. Anche per questa posizione bisognerà riflettere abbondantemente in estate: un anno fa il direttore Vagnati decise di rinnovare il contratto a Vanja Milinkovic-Savic, scommettendo sulla sua crescita. A quasi dodici mesi di distanza si può tranquillamente affermare che la scommessa è stata persa, in quanto, tra errori più o meno evidenti, il portiere serbo non si è mai dimostrato all'altezza della titolarità in Serie A.

In estate, presumibilmente, ci sarà un voluminoso giro di portieri, almeno in Italia. Non approfittarne per accaparrarsi un numero 1 realmente affidabile e in grado di far stabilire una gerarchia fissa sarebbe un errore gravissimo.


Domenica alle 15:00 il Torino si recherà al Castellani di Empoli, uno stadio maledetto che non ha MAI visto uscire il Torino vittorioso. Sarà un bel banco di prova per gli uomini di Juric, che dovranno replicare almeno l'atteggiamento mostrato nelle ultime gare nonostante il dispendio fisico di ieri sera. Ci sentiamo presto, Forza Toro!


Alessandro Iurino

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