Storia. "Il Granata Mezzo Pieno" XXXV
- Tommaso Freni
- 2 mag 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Non è un risultato particolarmente prestigioso, ma in un certo senso il Toro di Juric ha scritto la storia. Per la prima volta nella loro storia i granata hanno vinto in campionato al Castellani, conquistando il decimo posto in classifica. La prestazione complessiva non è stata delle più esaltanti, anche per alcune performances sottotono dei giocatori che dovrebbero creare pericoli alle difese avversarie, ma ci sono anche tanti aspetti positivi da sottolineare, oltre ai tre punti.
1. LA CRESCITA DI RICCI
La gara è stata ribaltata nel finale soprattutto grazie agli episodi dei calci di rigore (in entrambe le situazioni Stojanovic aumenta il volume corporeo tenendo le braccia in posizione innaturale) e all'espulsione di Verre, ma la qualità e il ritmo della manovra del Toro di Juric sono salite di livello anche grazie a un importante ingresso dalla panchina: Samuele Ricci. L'ex di giornata, accolto da tanti applausi, è entrato in campo con grandissima personalità, assumendosi molte responsabilità e permettendo ai granata di cambiare l'atteggiamento per la rimonta finale. La coppia con Pobega, autore anch'egli di un'ottima prestazione, è decisiva per l'aumento di intensità negli ultimi 20 minuti di partita. Da un suo tiro nasce anche il secondo fallo di mano di Stojanovic, che causa il rigore-vittoria per il Torino. Nei minuti di recupero, decisamente concitati, mostra sempre grandissima lucidità, agganciando palloni difficili e smistandoli in zone di campo libere. Lo stesso Juric si è mostrato entusiasta per la prestazione e per il percorso complessivo fatto in questi mesi da Ricci, elogiandone soprattutto la dedizione al lavoro con umiltà, oltre alle notevoli qualità tecniche. Nella prossima stagione, il centrocampista dell'Italia U21 potrà fare un ulteriore salto di qualità.
2. IL RITORNO DI BELOTTI
Dopo lo sfortunato infortunio dell'Olimpico di Roma (campo particolarmente ostile al Gallo in questa stagione), c'era addirittura chi vociferava che Belotti non avrebbe più vestito la maglia granata. E invece, per l'ennesima volta, il Capitano del Torino ha smentito tutti sul campo, dopo che nel prepartita, peraltro, erano iniziate nuove polemiche per la scelta di Juric di portare lui in panchina al posto di Sanabria. Lo ha fatto con una tripletta in 26 minuti, che gli ha permesso di entrare ancora di più nella storia del Toro, grazie al traguardo dei 100 gol in Serie A in maglia granata, alle spalle dell'unico e inarrivabile Paolino Pulici. A prescindere dalla decisione che prenderà riguardo al proprio futuro, Belotti rimarrà per sempre una leggenda del Torino, forse l'unica della storia recente del club granata. E gli spiragli per una permanenza, forse, ci sono ancora. Non resta che aspettare.
Ebbene, siamo già entrati nella settimana della commemorazione dei caduti di Superga e del Grande Torino, che dopo 2 anni di pandemia finalmente tornerà a essere omaggiato come da tradizione, forse anche con una riapertura del Filadelfia. Poi sarà il turno di una gara difficile, contro il Napoli di Spalletti, già matematicamente qualificato alla prossima Champions League. All'andata il Toro ha perso immeritatamente 1-0 ed è probabile che Juric chiederà nuovamente una prestazione di alto livello, per avere altre conferme in questo finale di campionato.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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