Piedi per terra. "Il Granata Mezzo Pieno" XVI
- Tommaso Freni
- 7 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Ancora una gara in trasferta senza vittoria per il Torino di Ivan Juric. Un po' di delusione per la prestazione sottotono ovviamente c'è, ma, oltre all'avversario che era alla disperata ricerca di punti, bisogna sempre tenere conto della situazione in cui il Toro era fino a pochi mesi fa. Non è il momento giusto per parlare di salti di qualità: il Toro, insieme ai suoi tifosi, quest'anno deve tenere i piedi per terra e comprendere tutti i propri limiti. E, nonostante l'amarezza per alcuni punti buttati via, la zona retrocessione dista ben nove punti dopo sedici giornate. Ora, mettiamo ordine e analizziamo gli aspetti positivi di Cagliari-Torino.
1. LA REAZIONE FINALE
Il Toro di Juric nel primo tempo non ha giocato una gara pulita, ma ha sicuramente tenuto bene il confronto con il Cagliari che ha messo altissima intensità in ogni azione. Sono stati sprecati anche alcuni contropiedi decisamente invitanti, ma i veri problemi sono arrivati nel secondo tempo. Con l'uscita di Pobega e il calo vertiginoso delle prestazioni di Aina e Vojvoda, il Toro non è più riuscito a uscire dalla propria metà campo per almeno metà ripresa. L'ingresso di Zaza, nonostante le solite imprecisioni e qualche fallo di troppo, è stato importante per ridare profondità e centimetri e far rifiatare la squadra. Con il ritorno di Rodriguez, invece, la gara ha definitivamente cambiato rotta negli ultimi venti minuti, con i granata che hanno creato, e sprecato, almeno tre occasioni nitide per segnare il secondo gol. Non è stata nel complesso una prestazione convincente e pulita, ma il Toro ha dimostrato di saper reagire anche quando è in affanno.
2. I RITORNI DI RODRIGUEZ E ANSALDI
Come già anticipato nel punto precedente, l'ingresso in campo di Ricardo Rodriguez è stato fondamentale per ridare qualità e rapidità di palleggio. Lo svizzero ha lanciato più volte i compagni in profondità e cambiato gioco in maniera intelligente, dimostrando di essere un elemento quasi imprescindibile. Peraltro, chi avrebbe mai potuto pronosticare un ruolo così importante di Rodriguez in questa stagione? Probabilmente nessuno.
Anche il ritorno di Cristian Ansaldi sarà fondamentale, perché nelle ultime uscite al Toro è mancata moltissimo la qualità sulle corsie laterali. Inoltre, anche il rientro in gruppo di Mandragora, altro giocatore importantissimo per la manovra, è imminente.
Ebbene, la prossima gara sarà in casa, contro una delle grandi sorprese del campionato, il Bologna dell'ex Mihajlovic. Gli emiliani in questa stagione hanno cambiato sistema, sfruttando maggiormente le caratteristiche di Barrow e degli esterni a disposizione, trovando anche maggiore solidità difensiva. Non sarà affatto semplice, ma rappresenterà un altro test importante per il Toro, che deve proseguire nel proprio processo di costruzione.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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