Calciomercato invernale: le pagelle della Redazione TG
- ToroGoal
- 2 feb 2022
- Tempo di lettura: 7 min
Si è appena conclusa la sessione invernale di calciomercato. Nel ringraziarvi per averci, come sempre, seguito e supportato in questo mese, abbiamo deciso di lasciarvi dando i nostri giudizi sul mercato di riparazione.

MATTIA CAVINA: VOTO 7
Samuele Ricci. Basta questo nome per considerare la campagna acquisti invernale del Torino più che sufficiente. Niente di entusiasmante a parer mio, ma quanto meno accettabile. Ricci è un’operazione eccezionale per costi, funzionalità, qualità tecniche ed età del ragazzo. Un acquisto che fa invidia a tutte le big del campionato. L’area sportiva del Toro ha sfruttato al meglio una vera occasione di mercato: l’Empoli necessitava di una decina di milioni per problemi legati all’indice di liquidità e il club granata non ci ha pensato due volte ad affondare il colpo per uno dei pezzi più pregiati dell’intero panorama italiano. Il centrocampo ora è davvero in buone mani.
Passando alle altre operazioni in entrata, invece, c’è molto margine di discussione. Fares sfortunatissimo, certo, ma era pur sempre un giocatore spesso infortunato e in parabola discendente. Lo stesso Juric non era parso molto entusiasta del suo arrivo nel prepartita di Marassi contro la Samp. Pellegri e Seck arrivati come giovani di prospettiva da lavorarci in ottica prossima stagione. Entrambi non scaldano particolarmente a mio modo di vedere. Il primo ha giocato una trentina di partite dal 2017 ad oggi con un paio di gol a referto. Martoriato da continui problemi fisici, l’attaccante ex Genoa è rimasto ai box per ben 777 giorni complessivi. Il potenziale tecnico del ragazzo può anche essere di buon livello, ma le incognite sulla condizione sono davvero troppe. Inoltre, bisognerà vedere quanto spazio riuscirà a ritagliarsi per provare a dimostrare qualcosa in ottica riscatto a giugno visto che sono quattro ora le prime punte in rosa. Basse aspettative, almeno per l’immediato, anche su Demba Seck. L’esterno ha margini di crescita, ma attualmente non è minimamente pronto per la Serie A. Ha gamba e qualche guizzo estemporaneo, per il resto sia tecnicamente che tatticamente lascia molto a desiderare. Spesso scoordinato nei movimenti e con scarse capacità balistiche, va inserito in un contesto totalmente fuori dai suoi standard attuali e non sarà per nulla facile.
Capitolo uscite. Molto bene le partenze di Rincon, Baselli e Verdi (quest’ultimo purtroppo solo in prestito secco). Izzo e Zaza sono rimasti, ma non era facile in un’unica sessione fare piazza pulita di tutti gli esuberi.
Mezzo voto in più per il rinnovo ufficializzato proprio oggi di Bremer (formalità, ve ne avevamo parlato il 12 gennaio). Mossa fondamentale per tutelarsi al meglio davanti alle ricche proposte in arrivo dalla prossima estate. Grazie Gleison.
Gatti? Lo aspetteremo al Derby. Ah giusto, non giocherà mai. Contento lui...
TOMMASO FRENI: VOTO 7.5
Non tutto è andato secondo i piani, ma sicuramente dopo tanto tempo il Toro si è mosso sul mercato con delle idee chiare. Linea verde: nessun acquistone, nessun super ingaggio, tutti giocatori (sia quelli arrivati sia quelli realmente trattati) sotto i 25 anni di età, con le caratteristiche giuste e idonee per l'allenatore. L'acquisto di Samuele Ricci spicca ovviamente su tutti gli altri trasferimenti: i granata hanno chiuso un'operazione da manuale, assicurandosi uno dei maggiori prospetti del centrocampo italiano, che con Juric non potrà far altro che crescere ulteriormente. Esattamente un anno fa cominciava la rivoluzione del centrocampo granata (formato da Meité, Rincon e Linetty il più delle volte) con l'arrivo di Mandragora; oggi, con anche Lukic maturato e Pobega, il reparto mediano probabilmente è quello in cui il Toro è più completo e futuribile. Fares e Pellegri sono due operazioni molto simili: due prestiti con diritto di riscatto per giocatori con diversi guai fisici e poca continuità in passato. L'algerino è stato subito sfortunatissimo e la sua avventura in granata potrebbe essere già finita, salvo rinnovi del prestito, mentre l'attaccante ex Milan avrà tempo e modo per mettersi in mostra, in un reparto molto affollato ma con poche certezze. Demba Seck, invece, potrebbe rivelarsi una scelta interessante per la trequarti: non è ancora sbocciato del tutto e dovrà affinare certamente molti aspetti, ma l'investimento di poco più di 4 milioni (contando anche i bonus) potrà ripagare il Toro in futuro.
I granata si sono mossi anche per le giovanili, sia per oggi, sia per il futuro. A luglio arriverà Dell'Aquila, pupillo di Ludergnani, mentre in questa sessione sono arrivati altri ragazzi interessanti come N'Guessan, D'Aprile, Wade Gardiner e Arnason.
Le partenze di Rincon, Baselli e Verdi hanno permesso al Toro di respirare economicamente e di lanciare anche un messaggio importante: il Toro sta cambiando, sta chiudendo con il passato. Il processo non è ancora terminato (mancano Izzo e Zaza), ma le intenzioni ci sono e le mosse di gennaio possono far ben sperare per il futuro.
Infine, il rinnovo (che era soltanto una formalità, ma finalmente è ufficiale) di Gleison Bremer fino al 30 giugno 2024, che permetterà al Toro di tenere una posizione forte e chiedere cifre importanti in estate, quando arriveranno molte richieste. Rimane molto probabile una sua cessione, concordata con la piazza, ma il prolungamento è stata una mossa fondamentale per la società granata.
Gatti? Chi è?
PIETRO GUBITOSO: VOTO 6.5
Il calciomercato è design? “Il design nasce da un bisogno”, diceva Leonard Bruce Archer noto designer britannico. In una rosa calcistica i bisogni dal quale può nascere un problema sono tanti: dal vendere gli esuberi allo sbrogliare nodi di una matassa complicata come il rinnovo di un capitano. Il “cliente” in questo caso è Ivan Jurić che ha fornito al “designer” Vagnati quali problemi della rosa risolvere per migliorarne la qualità. Come prima cosa è necessario definire tutto il problema: costruire una linea verde di giovani e tagliare i rami secchi che appesantiscono il monte ingaggi. Occorre definire anche che tipo di giovani sono adatti alla richiesta del “cliente”, perché se un giocatore non funziona la colpa non può essere solo dell’allenatore: cercare quindi giovani adattati al gioco di Jurić che ricoprano i ruoli scoperti, che siano forti e di prospettiva; Haaland e Mbappé non sono mica gli unici giovani giocatori d’Europa, basta fare un buon lavoro di ricerca. Citando Bruno Munari, grande designer italiano: “Una volta definito il problema, può sembrare che basti una buona idea per risolverlo. Le cose non stanno proprio così poiché occorre anche definire il tipo di soluzione che si vuole raggiungere: una soluzione provvisoria, una soluzione definitiva, una soluzione commerciale, una soluzione che duri nel tempo, una soluzione sofisticata o una soluzione semplice ed economica”.
Analizzando il calciomercato invernale del Torino FC si possono notare vari tipi di soluzione, a partire dal primo nome arrivato a gennaio: Mohamed Fares in prestito con diritto di riscatto, una soluzione logicamente provvisoria per dar fiato alla fascia sinistra alternata da un rivitalizzato Vojvoda, dal (per ora) peggior giocatore di questa stagione Ola Aina e dallo stoico Ansaldi, che ci prova nonostante l’età e gli acciacchi fisici. Una soluzione provvisoria perché a tutti era nota la sua sfortunata storia di infortuni e perché si sperava che Jurić l’avrebbe potuto valorizzare dal punto di vista tecnico-tattico, al tecnico piace valorizzare soprattutto gli esterni. Il secondo nome sbarcato a Torino è quello di Pietro Pellegri, prestito con diritto anche lui. Pellegri è una soluzione semi-provvisoria e semi-definitiva, perché sarebbe potuta essere definitiva se il prestito fosse stato più lungo in modo da poter lavorare meglio con il ragazzo e tenendo conto anche della sua sfortunata carriera: fin qua 78 partite giocate e 111 partite saltate a causa di infortuni, proprio per questo motivo è anche semi-provvisoria, perché in base a quanto e come giocherà potrebbe diventare il nuovo attaccante del Torino FC a tutti gli effetti o tornare a Monaco. Passiamo alla vera soluzione definitiva di questa sessione: Samuele Ricci in prestito con obbligo di riscatto. Ricci è un ragazzo del 2001 al primo anno nel massimo campionato italiano, è il calciatore italiano più giovane ad aver sia segnato che fornito assist in questa stagione di Serie A. Un giocatore giovane e molto promettente, tanto da aver catturato l’attenzione del CT della Nazionale Roberto Mancini, che l’ha convocato allo stage terminato settimana scorsa. Ivan Jurić avrà fra le mani un calciatore che, come piace dire allo stesso tecnico, ci mette “amore” nel pallone. L’ultima operazione di mercato arriva direttamente da una piazza che Vagnati conosce molto bene, Demba Seck a titolo definitivo dalla SPAL. All’interno della stessa trattativa arrivano due giovani di prospettiva per la Primavera. Una soluzione semplice, perché il giocatore era già conosciuto dal DS, attuata anche perché mancavano poche ore al termine della sessione e le alternative erano ormai sfumate.
Come si è operato in entrata, lo stesso si è fatto in uscita: sono definitive le soluzioni di Rincon e Baselli due giocatori che non ricoprivano un ruolo importante nella squadra di Jurić, mentre è una soluzione provvisoria quella di Simone Verdi, che se riuscirà a mettersi in mostra a Salerno potrebbe avere mercato e diventare una soluzione definitiva.
Vagnati in questa sessione è stato un designer sufficiente, avrebbe potuto agire prima per vendere anche Zaza e Izzo con due stipendi importanti, ma non è colpa sua se Gatti è sfumato. Il Frosinone ha voluto attendere fino all’ultimo giorno per fare terminare l’asta sul giocatore che ha deciso di vestire un’altra maglia diversa dal granata.
ALESSANDRO IURINO: VOTO 7
Erano anni che non si assisteva a una sessione di mercato granata discretamente soddisfacente. L'acquisto di Samuele Ricci è un colpo di quelli che sotto la Mole, lato Toro, non si vedevano da tempo. A occhio, dalla sessione che portò nel capoluogo piemontese Andrea Belotti, Davide Zappacosta e Daniele Baselli. In quella squadra qualcosa non funzionò, ma il lavoro e le premesse erano delle migliori.
L'operazione che ha portato a Torino Demba Seck è meno appariscente rispetto a quella del centrocampista ex Empoli, ma economicamente ineccepibile. A livello tecnico sarà da valutare con calma sul medio-lungo periodo, intanto, il giovane attaccante senegalese ha conquistato tutti a livello umano ed empatico con la bella intervista rilasciata da Torino Channel in occasione della firma sul contratto. Pellegri è una grande incognita dal punto di vista fisico, ma il profilo tecnico è quello di un ragazzo giovane molto sfortunato ma dal grande potenziale tecnico. Un innesto su cui ci sarebbe da discutere è quello di Momo Fares, arrivato in granata in prestito con diritto di riscatto. Anche per lui la cartella clinica è il difetto principale ma non il solo: c'è il dubbio che nemmeno tecnicamente fosse la presa più adatta in un reparto che avrebbe potuto permettersi un giovane da far crescere. L'arrivo di Gatti avrebbe garantito mezzo voto in più al mercato perché sarebbe stata la prova inequivocabile della programmazione intrapresa dalla società, ma purtroppo si è assistito al più classico "colpo gobbo".
Per quanto concerne le uscite, laddove i calciatori sono stati collaborativi, si sono trovate delle sistemazioni (anche solo temporanee, come nel caso di Simone Verdi) e la volontà di liberarsi di chi non aveva più nulla da dire e dare alla causa granata è stata una costante dall'apertura della sessione. I restanti esuberi verranno piazzati in estate, quando i residui a bilancio consentiranno di accettare proposte anche poco onerose. Ciliegiona finale, l'ufficialità del rinnovo di Gleison Bremer fino al 30 giugno 2024. Un'estensione importante, perché consentirà al Torino di massimizzare i profitti di una sua eventuale cessione estiva.
Con la più totale curiosità per il futuro del Toro, possiamo goderci la seconda parte di questo campionato.
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