Il Pagellone di metà stagione 2021/22
- ToroGoal
- 31 dic 2021
- Tempo di lettura: 7 min
Toro Goal assegna i voti ai giocatori granata in base al rendimento avuto nelle prime 21 partite giocate nella stagione 2021/22

PORTIERI
Berisha SV: solo una gara giocata in Coppa Italia per il portiere albanese, che era arrivato per giocarsi il posto con Milinkovic-Savic, ma alla fine è diventato stabilmente il secondo portiere.
Gemello SV: zero partite e un rinnovo di contratto per il classe 2000, che ha dimostrato di avere grande talento nelle esperienze passate. È un peccato che debba passare l'intera stagione in panchina.
Milinkovic-Savic 6.5: Vanja è una delle principali scoperte della stagione. Nella seconda metà dell'annata 20/21 aveva commesso diversi errori, e il rinnovo di contratto, con annessa fiducia da possibile primo portiere, aveva destato perplessità. Il serbo invece si è mosso abbastanza bene, trovando maggiore confidenza con il reparto di partita in partita e diventando un fattore importante con i rinvii. Gli errorini contro Spezia e Udinese vengono compensati dalle buone parate, sempre contro i friulani e contro il Verona.
DIFENSORI
Bremer 8.5: leader assoluto. L'unica imperfezione è stata contro il Genoa, a causa di un malinteso con i compagni mentre Ansaldi era a terra infortunato. Ma ha tenuto testa a tutti i migliori attaccanti della Serie A, è primo (secondo i dati Opta) per duelli aerei vinti, palloni recuperati e intercetti. Rappresenta uno dei giocatori insostituibili della rosa (vedasi Fiorentina-Torino), grazie soprattutto alla personalità e all'atteggiamento aggressivo. Sta diventando un fuoriclasse.
Buongiorno 6: all'avvio della stagione era stabilmente dietro a Rodriguez nelle gerarchie, poi ha trovato spazio grazie all'infortunio dello svizzero e ai miglioramenti mostrati anche in allenamento (come affermato anche da Juric). Qualche disattenzione contro Roma ed Empoli, ma il classe '99 si sta calando bene nel sistema dell'allenatore e ha sicuramente margini di miglioramento.
Djidji 6: un'altra buona scoperta della stagione granata. Da esubero a titolare quasi inamovibile, anche dopo le operazioni al naso. Juric lo ha elogiato in più occasioni, meritatamente. Il voto complessivo non può superare la sufficienza, a causa dei rigori procurati contro Lazio e Venezia. Ma è certamente, insieme a Bremer, il giocatore che gioca con maggior aggressività nel reparto difensivo. Limitando gli errori, può diventare una grande risorsa.
Izzo 4.5: inizialmente titolare nel ritiro a Santa Cristina, è crollato nelle gerarchie con la crescita di Djidji e l'acquisto di Zima, anche a causa di un misterioso infortunio al polpaccio durato per oltre un mese. Quando è stato chiamato in causa, anche da subentrato, ha commesso tanti errori (specialmente con Atalanta e Fiorentina). In Coppa Italia non ha sfruttato l'occasione dal primo minuto.
Rodriguez 6.5: anche lo svizzero ha stupito molti appassionati, passando da grande flop della scorsa stagione a titolare stabile nel trio difensivo di Juric. Spesso è risultato fondamentale per la qualità della manovra, pur incidendo poco in termini di partecipazione ai gol. Ma è sicuramente un giocatore importante e ormai considerabile come pienamente affidabile.
Zima 6: il maggiore investimento della sessione estiva di calciomercato. Ha ancora diversi aspetti da migliorare, ma Juric gli ha dato fiducia senza timore quando Djidji non è stato a disposizione. Avrà modo di crescere e di ritagliarsi più spazio.
ESTERNI
Aina 5: al di là di qualche buona prestazione, il nigeriano, al contrario di molti suoi compagni, non è stato affatto rigenerato dal cambio allenatore. Juric gli ha dato grande fiducia fin dal ritiro estivo, spendendo belle parole e concedendogli tantissimo spazio da titolare, ma l'esterno granata l'ha ripagato sul serio solo nella gara contro la Sampdoria. Rivedibili anche alcuni atteggiamenti nei confronti dei tifosi. Ora sarà anche impegnato per diverse settimane in Coppa d'Africa (se non verrà escluso dai 23 convocati dopo il primo raduno), e il Toro dovrà necessariamente agire sul mercato.
Ansaldi 6: due acciacchi fisici in soli sei mesi, ma sempre determinante quando è entrato in campo. Tre assist in soltanto nove presenze e 353 minuti giocati (meno di sei partite intere). È indubbiamente l'esterno di maggiore qualità in rosa, ma andrà gestito molto bene nel girone di ritorno, per evitare nuovi infortuni.
Singo 5.5: un gol contro la Sampdoria non basta per salvare l'ivoriano dalla lieve insufficienza. Probabilmente è stato anche in debito d'ossigeno in alcune uscite, a causa dell'elevato impiego, però può e deve incidere maggiormente. Ha mostrato netti miglioramenti in fase difensiva, ma ha faticato nell'esplosività e nella precisione al cross nelle ultime gare. Solo con Lazio e Venezia ha fatto vedere le proprie qualità.
Vojvoda 6: una prima parte di stagione in cui ha visto pochissimo il campo per dieci giornate, iniziando poi a lavorare su un nuovo ruolo da esterno sinistro. Il kosovaro se l'è cavata discretamente e si è meritato i complimenti di Juric sui netti miglioramenti mostrati. Può rappresentare un'ottima alternativa, sicuramente più ordinata dell'Aina delle ultime gare, ma probabilmente non ha il passo adatto per giocare a tutta fascia con regolarità.
CENTROCAMPISTI
Baselli 4.5: in calo sempre più verticale, tra la condizione mai totalmente ristabilita e gli stimoli sempre più deboli con la maglia granata. Prestazioni costantemente deludenti, culminate con le scelte tecniche di Juric di non convocarlo per le ultime due gare dell'anno. Il prossimo futuro sembra lontano da Torino.
Kone SV: impiegato soltanto a Napoli e in Coppa Italia. Causa un rigore al Maradona, ma è difficilmente giudicabile.
Lukic 7.5: probabilmente la miglior scoperta della stagione in corso. Il nuovo 10 granata si è caricato diverse responsabilità sulle spalle ed è riuscito a stupire tutti. Non è praticamente mai uscito dal campo, fatta eccezione per il fastidio accusato alla prima giornata con l'Atalanta. Nonostante sia stato impiegato regolarmente anche con la Nazionale, ha sempre giocato ad altissima intensità, rifiatando solo in Coppa Italia.
Mandragora 6.5: l'infortunio al menisco l'ha penalizzato, oltre ad aver tolto un'opzione importante a Juric. Ma l'ex Udinese, anche quando è entrato dalla panchina, ha sempre dato un apporto utilissimo. Rappresenta inoltre uno dei leader della rosa granata. Avrà la possibilità di tenere un rendimento più continuo nel girone di ritorno.
Pobega 8: certamente uno dei migliori giocatori del girone d'andata. Quasi sempre decisivo e determinante con la sua fisicità e i suoi inserimenti. A tal punto da far sentire moltissimo la sua assenza quando squalificato. Un aspetto su cui lavorare sarà indubbiamente il capitolo ammonizioni. Inoltre, è un peccato che Juric stia lavorando eccellentemente su un giocatore di proprietà altrui.
Rincon 5: non ha mai fatto mancare serietà e professionalità, ma nonostante fosse un fedelissimo di Juric dai tempi del Genoa, l'allenatore granata ha puntato sul venezuelano solo in piena emergenza. La prestazione disastrosa contro la Samp, in un ruolo quasi totalmente nuovo ma per cui si è applicato, rappresenta la sua stagione. Anche lui potrebbe lasciare il Toro molto presto.
TREQUARTISTI
Brekalo 6.5: un impatto eccellente al suo arrivo, culminato con tre reti (di cui una meravigliosa) e numerose prestazioni di alto livello. Ma il croato dà l'impressione di poter dare ancora di più in termini di qualità. Il dualismo con Pjaca può e deve motivarlo a fare sempre meglio, specialmente dopo le ultime prestazioni un po' sottotono. Essendo un classe '98, sicuramente può ancora maturare e crescere: deve rappresentare il futuro della trequarti del Toro.
Edera SV: rientrato solo negli ultimi giorni da un gravissimo infortunio a legamento crociato, collaterale mediale e tendine rotuleo, risalente alla scorsa stagione. Da verificare se troverà una nuova soluzione in prestito.
Linetty 5.5: anche il polacco indubbiamente non ha mai fatto mancare impegno e professionalità, applicandosi al massimo in un ruolo nuovo (fatta eccezione per qualche presenza in Nazionale). All'avvio della stagione ha trovato tantissimo spazio, complici i problemi fisici di Praet, poi il minutaggio è calato. Qualche prestazione è stata di buon livello, senza però spiccare mai. Anche Juric ha ammesso nelle ultime conferenze che non sta giocando nella posizione a lui più consona. Futuro da decifrare.
Pjaca 7: peccato per i problemi fisici di inizio stagione, perché l'ex Juventus è stato a tratti devastante. Uno dei pochi giocatori granata a incidere tanto anche quando subentra. Probabilmente anche nella seconda parte della stagione si alternerà con Brekalo, ma questo dualismo può e deve motivare entrambi i giocatori, per il bene della squadra. E anche in vista dei riscatti.
Praet 6: difficile giudicare il girone d'andata del belga, che ha alternato prestazioni eccellenti (Genoa, Sampdoria, Bologna) a tanti problemi fisici e gare in cui ha inciso molto poco (Spezia, Roma e Verona su tutte). Deve dare molto di più e con maggiore continuità, specialmente perché ha la cifra di riscatto più alta e uno stipendio oltre i parametri granata. Se non convincerà a pieno, è difficile che la società punterà su di lui.
Stojkovic SV: un acquisto poco comprensibile già in estate. Una presunta alternanza tra Primavera e Prima Squadra che si è conclusa con la rescissione del contratto, dopo due prestazioni opache in Primavera 1 e un infortunio.
Verdi 4: ancora una volta, è il peggiore per distacco. Juric prova anche a dargli fiducia, ma l'ex Napoli si infortuna svariate volte. Inoltre, nel momento dell'occasione dal primo minuto contro lo Spezia probabilmente si è rotto qualcosa nel rapporto con l'allenatore. Novanta minuti in panchina, senza neanche scaldarsi, e poi scomparso totalmente dai radar, con un infortunio al bicipite femorale curato senza spiegazioni a Bologna.
Warming SV: solo due presenze per il giovane danese, che si è tolto la soddisfazione di calpestare il terreno di San Siro proprio all'ultima dell'anno. Juric ha speso belle parole nei suoi confronti, ma al momento è difficile giudicarlo.
ATTACCANTI
Belotti 5.5: un 2021 da incubo in maglia granata per il Gallo, che è rimasto al Toro rifiutando la proposta di rinnovo, con la volontà di dare il massimo e decidere il proprio futuro a fine stagione. La sua media gol rimane la migliore degli attaccanti, però gli infortuni hanno condizionato troppo la stagione del Capitano granata. Il futuro è ancora da decifrare (nonostante le provocazioni di Cairo), ma una volta tornato dal problema al bicipite femorale, dovrà assolutamente dare molto di più. Lo stesso Juric ha fatto capire di aver bisogno di lui.
Sanabria 5.5: il paraguaiano ha avuto tantissime opportunità da titolare, complici anche i numerosi problemi fisici di Belotti. L'apporto in fase di appoggio è spesso stato buono, ma è mancata parecchio la continuità sotto porta. L'ex Betis ha segnato soltanto in casa, e nonostante non abbia sempre avuto a supporto i migliori trequartisti avrebbe dovuto incidere di più, specialmente nelle gare alla portata. Juric si è detto abbastanza soddisfatto del lavoro di Tonny, ma ha anche sottolineato l'assenza dell'attaccante principale, ovvero Belotti. Ebbene, Sanabria dovrà fare molto di più per tenersi il posto, anche in vista della prossima stagione.
Zaza 4.5: uno scontro in rifinitura con Kone gli fa subito saltare i primi due mesi della stagione. Dopo il rientro ha convinto molto poco, e soprattutto non ha affatto sfruttato l'opportunità in Coppa Italia. Era stato uno degli uomini-salvezza della scorsa stagione, ma quest'anno la sua avventura granata sembra al capolinea.
ALLENATORE
Juric 8.5: il vero autore della grande ripresa granata rispetto alle ultime due stagioni. La differenza con l'annata passata è evidente: 25 punti invece di 14, quarta miglior difesa invece della seconda peggiore, undicesimo posto invece del terzultimo. Ma oltre alla classifica, il Toro di partita in partita sta creando una propria identità, plasmata totalmente dal proprio allenatore. La squadra granata, nonostante non ci sia stata una vera rivoluzione a livello di rosa, è cambiata sotto tutti gli aspetti. Anche il presidente Cairo dovrà dimostrare, già a partire da questo mercato, di essere cambiato, ascoltando alla lettera le indicazioni di un tecnico preparatissimo. Grazie a Juric, nel lungo termine il Toro potrebbe tornare ad alti livelli.
Comments