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A testa altissima. “Il Granata Mezzo Pieno” X

Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

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Dopo i tre punti col Genoa, l'entusiasmo granata si è subito arrestato a San Siro, contro la capolista Milan. In poche ore sono state scritte già tantissime critiche alla squadra, a Juric, alla classifica, ma a mio parere ci sono tantissimi aspetti della gara di ieri sera che possono soltanto dare fiducia e consapevolezza per il prosieguo della stagione.


1. I TIRI CONCESSI

È sempre bene ricordarlo: il Toro giocava in casa della prima in classifica, a pari merito con il Napoli. I dati dicono: soli quattro tiri in area concessi al Milan, di cui solo due in porta, solo 0.23 Expected Goals (dati Understat.com) concessi ai rossoneri al di là del tap-in ravvicinato di Giroud. Insomma, la squadra di Juric, al di là di una (grave) disattenzione, non ha concesso praticamente nulla al secondo attacco della Serie A, che nonostante le molte assenze ha sempre dimostrato di avere tante soluzioni offensive (e ha recuperato Theo Hernandez per un tempo). Probabilmente, nel complesso, è stata la miglior prestazione difensiva del Toro in stagione, considerando che anche nelle vittorie con rete inviolata contro Salernitana e Sassuolo gli avversari avevano colpito il legno e creato più di qualche pericolo.


2. L'ASSEDIO DEL SECONDO TEMPO

Dopo una prima frazione in cui il Torino ha faticato a concretizzare e finalizzare, nel secondo tempo, nonostante una fase difensiva molto compatta e ordinata del Milan, i granata hanno letteralmente assediato l'area di rigore rossonera, mantenendo quasi sempre il possesso nella metà campo avversaria. Le occasioni nitide alla fine sono state soltanto tre, una per Belotti e due per Sanabria (più la traversa di Praet), ma il Toro ha giocato con grande personalità. Senza le prime scelte al top della forma, e con le assenze pesanti di Pjaca e Mandragora, non era assolutamente scontato. Mancano ancora qualità tecnica e lucidità, specialmente sugli esterni, ma se il Toro proseguirà su questa strada, creerà tanto e, di conseguenza, segnerà tanto.


3. I MESSAGGI DELL'ALLENATORE

Ivan Juric è a Torino dal 28 maggio 2021, ma ha potuto conoscere e lavorare concretamente sulla squadra (incompleta fino al 31 agosto) soltanto dal 6 luglio. In tre mesi, l'allenatore croato ha già plasmato fortemente la mentalità di questa rosa. E va sempre ricordato che la maggior parte della squadra è la stessa che l'anno scorso, a questo punto del campionato, aveva cinque punti in meno e ben tredici gol subìti in più sulle spalle. Juric in conferenza stampa ha dichiarato: "Sono venuto a Torino proprio perché volevo il caos. Dobbiamo consolidarci per fare un percorso che ci porti dal basso all'alto. La strada è quella giusta". Parole da condottiero molto lucido e motivato, che non si risparmia mai per gli elogi alla squadra, ma neanche per le critiche, ma sempre dando ulteriore fiducia, a tutti. È quello giusto.


Ebbene, ora sarà il turno del Saturday Night Match, contro la Sampdoria di D'Aversa. I blucerchiati hanno in rosa una vera bestia nera del Torino, Antonio Candreva, che sta peraltro avendo un rendimento impressionante in questo avvio di campionato, ma sarà una gara cruciale per il Torino per fare il risultato, oltre che la prestazione. Ho grandi aspettative.


Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.


Tommaso Freni

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