Repulisti. "Il Granata Mezzo Pieno" XII
- Tommaso Freni
- 7 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Il Toro ha ampiamente deluso le aspettative a La Spezia. I granata sono tornati nel tunnel? Sono già finite le speranze di ripartenza in questa stagione? Juric ha fallito? A mio parere, la risposta a tutte queste domande è chiaramente no. Da una sconfitta così bruciante e una prestazione non all'altezza di ciò a cui il Toro di Juric aveva abituato i propri tifosi, si possono trarre alcuni aspetti importanti, utili in ottica consapevolezza per il futuro e, soprattutto, per il mercato.
1. FINE CICLO
Ieri, dopo tanto tempo, la squadra di Juric è scesa in campo con un solo nuovo acquisto dal primo minuto, Dennis Praet, peraltro non al meglio. Dalle parole di Juric, nemmeno il belga avrebbe dovuto giocare, ma alcune situazioni lo hanno sostanzialmente costretto a schierarlo (ne ha parlato il buon Alessandro Iurino nel Mezzo Vuoto). In ogni caso, la gara con lo Spezia ha dimostrato definitivamente come determinati giocatori NON possano più essere considerati realmente arruolabili e utilizzabili. Da Baselli a Izzo, passando per Verdi e anche Rincon, probabilmente l'unico che si sta ancora allenando da professionista esemplare. Questi calciatori, per un motivo o per un altro, hanno finito il proprio percorso al Toro, ed è possibile che Juric si riferisse proprio a loro quando parlava di "maggiore coraggio" nel prossimo mercato. La società dovrà ascoltarlo, altrimenti esibizioni inquietanti come quella di La Spezia si ripeteranno quando i titolari saranno indisponibili.
2. L'OTTIMISMO DI JURIC
A differenza della gara di Firenze, l'unica partita in cui il Toro fino ad adesso aveva deluso, Ivan Juric ha avuto un atteggiamento positivo nel postpartita. Era ovviamente deluso e amareggiato per non aver chiuso nel migliore dei modi un mese eccellente a livello di prestazioni, ma si è anche definito estremamente fiducioso e ottimista per il futuro. Vede la giusta voglia nella maggior parte del gruppo, e sarà probabilmente convinto che la squadra reagirà immediatamente dopo la sosta Nazionali. Quando il comandante è fiducioso, anche la truppa ne trae vantaggio, in termini di consapevolezza e convinzione. Il Toro avrà occasione di riprendersi. E' in un certo senso un bene che una battuta d'arresto sia arrivata alla dodicesima giornata, e non alla trentesima.
Ebbene, ora tocca pazientare per ben due settimane in attesa della gara, molto delicata e difficile, contro l'Udinese di Gotti. Durante la sosta il Toro sarà sostanzialmente decimato, ma giocatori come Pjaca, Brekalo, Mandragora e Ansaldi avranno tempo prezioso per recuperare dai rispettivi problemi fisici o migliorare nella condizione. Sarà una lunga attesa: personalmente, non vedo l'ora che arrivi la prossima partita del Toro.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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