Il pagellone di fine mercato di Toro Goal
- ToroGoal
- 2 set 2021
- Tempo di lettura: 9 min
La sessione volge al termine, e con lei tutto il turbinio di emozioni che il calciomercato porta con sé ogni anno. Abbiamo qui raccolto per voi i pareri della nostra redazione. Buona lettura a tutti.

Mattia Cavina: voto 5.5
Finalmente si è conclusa anche questa estenuante sessione di calciomercato per il Torino, che ne esce rafforzato ma con diverse riflessioni da fare. Il voto è una lieve insufficienza nel complesso, frutto di una media calcolata tra più parametri presi in considerazione (i più importanti ai quali assegnare una valutazione che andrò di seguito ad analizzare). Partiamo in ordine cronologico. Al termine della scorsa stagione si è subito individuato il nuovo mister e definita la situazione portieri. Grandiosa la scelta di ricostruire con Ivan Juric, sicuramente tra gli allenatori più in rampa di lancio di questi ultimi anni che ha dimostrato con idee e risultati di poter lavorare ad alti livelli.
Incomprensibile, invece, la logica dietro alla composizione dell'attuale parco portieri. Salutato Sirigu si sarebbe dovuto acquistare un vero numero uno da Serie A, mentre il club ha ben pensato di rinnovare il contratto in scadenza a Milinkovic-Savic e, come se non bastasse, affidargli il posto da titolare per non si sa quali meriti sportivi. Questa scelta costerà sicuramente diversi punti, con Juric che probabilmente sarà costretto a panchinare Milinkovic per il discreto Berisha. Male anche aver tenuto il promettente Gemello come terzo e non essere riusciti a trovargli una giusta collocazione per proseguire la sua maturazione.
Tempistiche. Male, molto male. Anzi, meglio dire "come al solito". Vagnati è rimasto praticamente immobile per due mesi nonostante le carenze lampanti della squadra, salvo poi rimediare per quello che si poteva negli ultimi due giorni disponibili. In questo modo non solo i nuovi rinforzi avranno pochissimo tempo per inserirsi senza una vera preparazione con lo staff granata, ma si è implicitamente deciso di regalare le prime due partite di campionato esattamente come lo scorso anno.
Veniamo agli acquisti. Finalmente un mercato con innesti che si possono considerare, chi più chi meno, di ottimo livello. La qualità della rosa è stata innalzata parecchio grazie a Pjaca, Pobega, Praet e Brekalo. Molto interessante la presa a titolo definitivo del 2000 Zima, difensore promettente che con Juric potrebbe avere una crescita esponenziale. Qualche perplessità invece sulla funzionalità di questi nuovi arrivi, soprattutto per quanto riguarda Praet e Brekalo. Il valore di entrambi come detto non si discute, ma poi entra in gioco la collocazione tattica negli schemi dell'allenatore. Praet può agire sia come interno che da trequartista quindi non è un esperto di uno di questi due ruoli, mentre Brekalo è un'ala d'attacco che ama partire largo a sinistra per rientrare sul piede forte. Dove li collocherà Juric? Di certo dovrà lavorarci su.
Ultimo punto sulle mosse in entrata: le formule dei trasferimenti. Pobega prestito secco, Praet prestito con diritto a 15 milioni, Brekalo prestito con diritto a 12, Pjaca prestito con diritto a circa 6-7. Che fosse un mercato difficile e di occasioni si sapeva, però di investimenti veri e propri si può parlare solo di Zima (c'è anche Warming, sì, ma lasciamo stare...). I riscatti sono alti, spetterà ai giocatori dimostrare se il Torino dovrà a giugno 2022 mettere mano al portafoglio, ma sicuramente possiamo già affermare che tutti non resteranno.
Passiamo alle cessioni. Molto bene aver piazzato a titolo definitivo Meite e Lyanco, malissimo su tutto il resto. La rosa è lunghissima e conta addirittura 31 elementi (29 se non consideriamo Sava e Stojkovic). Di questi massimo 23 potranno essere convocati ogni weekend tra campo e panchina, quindi Juric sarà chiamato a scelte forti e a qualche esclusione particolare (Baselli, ad esempio, potrebbe non viaggiare più con la squadra aspettando gennaio). Lo sfoltimento di alcuni elementi andava pianificato per tempo, ed essersi ridotti alla fine con tutte le entrate da ultimare di certo non ha aiutato.
Chiudiamo con Belotti. La vicenda non è stata gestita benissimo, ma il capitano è rimasto al Toro e al momento questo è quello che conta. Il rinnovo non è ancora arrivato, vero, ma anche altri giocatori fondamentali per le rispettive squadre come Insigne e Pellegrini sono ancora in scadenza. Belotti è rimasto e il rinnovo per forza arriverà. Poi, su cosa accadrà la prossima estate nessuno può saperlo, ma il nostro simbolo è qua con noi e lotterà come ha sempre fatto fino all'ultimo minuto dell'ultima partita (quel momento speriamo non arrivi mai).
Tommaso Freni: voto 6
Difficilissimo assegnare un voto unico a questa sessione di calciomercato. Il Toro è passato dall'aver fatto una sola operazione di rilievo (Pjaca) nell'arco di due mesi, ad acquistare ben TRE giocatori importanti (Praet, Zima e Brekalo) negli ultimi due giorni. Questo modo di operare negli ultimi istanti non è assolutamente nuovo per la società di Cairo, ma probabilmente stavolta si è andati oltre ogni più ottimistica aspettativa. Infatti, nonostante lo sfogo di Juric, gran parte degli appassionati granata era comunque convinta che non ci sarebbero stati grandi colpi. Ma andiamo con ordine.
Sulle scelte in porta mi sono già espresso più di un mese fa (qui per approfondire), e le idee non sono cambiate. Dispiace inoltre che un portiere di grandissima prospettiva come Gemello non abbia trovato opportunità valide in Serie B, ma sia rimasto come terza scelta. Non escluderei sorprese nel corso della stagione, dipenderà tutto dal rendimento di Milinkovic-Savic, ma non è cosa buona, in Serie A, avere così tante incertezze in un reparto così fondamentale.
Gli acquisti sono stati, a livello tecnico, convincenti e importanti. Zima, come profilo, è stata la scelta migliore per il reparto difensivo, dove si sentiva decisamente la mancanza di un giocatore forte fisicamente, in grado di sostituire (o anche affiancare) Bremer in caso di necessità. Benissimo ha fatto il direttore Vagnati a scegliere un investimento giovane a titolo definitivo, invece di concedere un contratto molto oneroso a Mustafi, reduce da troppe stagioni deludenti. Praet e Pobega saranno due jolly importantissimi per il sistema di Juric: potranno giocare anche insieme, uno arretrato e uno avanzato, ma in generale si tratta di due giocatori con caratteristiche funzionali a ciò che chiede l'allenatore. Anche Pjaca e Brekalo rappresentano i profili ideali per ciò che vuole Juric dal trequartista sinistro, ovvero imprevedibilità, dribbling, giocate. Entrambi hanno anche esperienza internazionale e possono consacrarsi (o ritrovarsi) con un allenatore della stessa nazionalità. Incomprensibile, invece, l'innesto di Warming, fatto proprio nei primissimi giorni di lavoro della nuova stagione. Il danese ha giocato l'ultima volta il 27 luglio, contro l'Al-Fateh, poi non è più stato preso in considerazione, nemmeno nelle successive amichevoli. Perché stanziare 1.5M su un profilo del genere, peraltro in un ruolo già copertissimo? Non sarebbe stato meglio investirli su un altro esterno, magari mancino?
Ma al di là di Warming, che conta solo marginalmente nel giudizio, le vere note dolenti di questo mercato stanno nelle tempistiche delle operazioni, che, di fatto, non hanno permesso di fare qualcosa di più nelle prime due giornate di campionato. Specialmente Zima, operazione a titolo definitivo, per un reparto povero di Lyanco e N'Koulou da mesi, perché non è stato messo a disposizione di Juric qualche settimana prima? Ora tutti i nuovi innesti dovranno calarsi rapidamente nella realtà granata, e molti di loro potrebbero diventare già titolari contro la Salernitana. Non è sintomo di grande programmazione buttare immediatamente nella mischia i nuovi innesti (e anche Juric l'ha affermato).
In conclusione, voglio spiegare l'ultimo motivo, forse il più importante, che mi ha portato a dare un voto sufficiente all'operato granata: il chiaro intento nel rivoluzionare gran parte della rosa e a invertire il rendimento delle ultime due stagioni. Purtroppo non tutti gli esuberi sono partiti, anzi solo Meite e Lyanco, ma cosa ci potevamo aspettare? Servivano delle squadre realmente interessate e, soprattutto, dei giocatori disposti a rinunciare a contratti decisamente onerosi. Ma, di fatto, la società, e anche l'allenatore, hanno messo alla porta chi non è più utile alla causa: elementi come Rincon, Baselli, Verdi avranno un ruolo sempre più marginale con il passare delle settimane. Gli unici "superstiti" delle delusioni passate sono Djidji e Aina, su cui Juric vuole puntare. Dunque voglio premiare questo aspetto ed essere fiducioso per la stagione e per il futuro. Sarà difficile esercitare i riscatti dei calciatori in prestito senza plusvalenze importanti, ma ha anche il suo senso non ripetere gli errori del passato, con investimenti sbagliati ed esagerati (e anche su questo Juric si è espresso).
La squadra, con fatica ed evitabile ritardo, è nettamente rinforzata (anche Mandragora e Sanabria da inizio stagione sono degli innesti aggiuntivi), l'allenatore è eccellente. Ora, parola al campo.
Pietro Gubitoso: voto 6
È stata una sessione allucinante.
Allucinante come la situazione Belotti: giorni per preparare le grafiche per il suo addio o il rinnovo per poi rimanere tutto com'era. I discorsi per il rinnovo si spera che riprendano, e che finiscano, il prima possibile.
Sessione allucinante come il nostro cambio in porta: dare le chiavi della porta a un portiere con meno di 10 presenze in Serie A è una scommessa visti anche i precedenti, diamo fiducia a Jurić e speriamo vinca questa giocata.
Sessione allucinante come l'acquisto di Warming, le non cessioni di Rincon/Baselli e la 10 data a Lukic. Il giovane attaccante danese farà tanta fatica a scalare le gerarchie, sempre se ci riuscirà e gli verrà data fiducia, un acquisto fatto letteralmente ad occhi chiusi. Il centrocampo è il reparto che è stato più rivoluzionato: finalmente abbiamo dei giocatori con della qualità e c'è concorrenza tra chi schierare, i dubbi rimangono su chi è rimasto e conosciamo già come Rincon, Baselli e Lukic. Anche chi non segue molto il calcio, vedendo che un numero 10 viene sostituito dopo 45', capisce che c'è qualche problema.
Sessione allucinante come gli ultimi giorni di mercato: si sono avuti due mesi di tempo per concludere tutto, cercare magari di portare i nuovi acquisti in ritiro, ma niente. Anche quest'anno si è dovuto attendere fino all'ultimo. Chissà se aspettavano anche loro il drop del nuovo album di Kanye West per chiudere un'operazione.
Alessandro Iurino: voto 5
È davvero difficile non lasciarsi travolgere dalla frenesia degli ultimi due giorni del calciomercato granata, per questo abbiamo preferito lasciar trascorrere qualche ora prima di esprimere i nostri punti di vista, cosicché possano essere il più lucido possibile.
Il mio voto al mercato è un'insufficienza netta e non può che essere tale, dato che ritengo che la rosa presenti delle lacune pesanti che si faranno sentire nel corso della stagione. In primis, la questione portieri: anche quest'anno ci presentiamo a fine sessione con ben quattro portieri, ma quel che è peggio è che nessuno di questi può fare il titolare. Vanja Milinkovic-Savic ha dimostrato negli anni -a noi tifosi del Toro e non solo- tutti i suoi limiti tecnici: parliamo di un portiere che non è mai riuscito a imporsi né in B né all'estero e l'età, a 24 anni, non può essere una giustificazione. Se il buon Vanja dovesse smentirmi sarei la persona più felice del mondo, ma qualora mantenesse il livello che ha sempre mostrato in carriera -e i "tuffi" da sacco di patate delle prime uscite si orientano in questo senso- allora sarebbe pronto a prenderne il posto Etrit Berisha. Il portiere albanese è un ottimo vice, in carriera si è sempre mostrato mediamente affidabile e nel corso degli anni ha accumulato esperienza anche su palcoscenici più prestigiosi rispetto a quelli delle sue ultime stagioni. Il rischio è che sia entrato nella fase calante della carriera, non un problema insormontabile per un secondo portiere, tuttavia potrebbe essere un'incognita doversi affidare a lui in caso Vanja non offrisse garanzie di rendimento. Il posto di terzo portiere invece rappresenta una delle situazioni più gravi per la quale non ha colpe solo il Torino, ma piuttosto l'intero sistema calcistico italiano. Mi spiego meglio: dopo un'eccellente stagione al Renate in Serie C, Luca Gemello non ha trovato spazio da titolare in nessuna squadra di Serie B. È un peccato, perché le doti tecniche sono indiscutibili e soprattutto avrebbe meritato una chance per crescere nella serie cadetta. Resterà invece -salvo sorprese da mercati improbabili- il terzo portiere fino a gennaio, quando, si spera, troverà lo spazio di cui ha bisogno per crescere. Il quarto portiere rimasto in rosa è Razvan Sava: anche per lui è inspiegabile come sia possibile che non si sia riusciti a mandarlo in prestito a maturare da qualche parte.
In difesa, dopo aver salutato due giocatori che non avevano né volevano più niente da dare al Toro come N'Koulou e Lyanco, il direttore tecnico Davide Vagnati ha acquistato il centrale ceco David Zima dallo Slavia Praga per 5.5M di euro. Del difensore, per la verità, si parla gran bene e sicuramente Juric potrà lavorarci come preferisce, vista la giovane età. Ciò che mi fa storcere il naso per quanto riguarda questa l'operazione è il tempismo: siccome non è costato poco, nonostante sia arrivato a titolo definitivo l'ultimo giorno di mercato, non era possibile farlo arrivare a Torino qualche settimana prima per dare al mister più tempo per lavorarci?
Capitolo centrocampo: Pobega, a livello tecnico, è un buon innesto, peccato per la formula che non offre, al momento, speranze di guadagno -tecnico ed economico- sul lungo periodo. Praet aggiunge la qualità di cui avevamo bisogno tra le linee -credo giocherà lì-, tuttavia avverto il rischio che possa ripetersi un rendimento stile Soriano al Toro.
Restando a centrocampo, ma spostandoci sugli esterni, ecco l'altra grave lacuna lasciata da questo mercato: se a destra con Singo, Vojvoda ed, eventualmente, Ola Aina la coperta è lunga, sull'out opposto possono alternarsi Cristian Ansaldi, che purtroppo solitamente fino a marzo è poco utile alla causa, e ancora Aina adattato con tutti i suoi limiti. Se a questo poi si aggiunge che a gennaio Singo e Ola Aina partiranno per la Coppa D'Africa, il limite si fa sempre più evidente.
Per quanto riguarda l'attacco, Pjaca e Brekalo potrebbero -e dovrebbero- dare a Juric ciò che chiede al proprio trequartista di sinistra, mentre risulta del tutto incomprensibile l'acquisto di Warming, per ora mai considerato concretamente dall'allenatore croato. Mi domando: quel milione abbondante investito su di lui non poteva essere impiegato su un laterale sinistro che potesse aiutare nelle rotazioni?
Chiudo con una considerazione sulle formule di Pjaca, Brekalo e Praet, specialmente per quanto riguarda gli ultimi due. Al di là del valore tecnico, non capisco quale vantaggio ci sia a fissare un riscatto così alto (Praet 15M, Brekalo 12M, Pjaca 7M), visto che sarà impossibile poter investire così tanto la prossima estate sui cartellini di tutti.
Alla fine parlerà il campo e noi tutti siam curiosi di sapere cosa avrà da dire, nel frattempo spero di non aver annoiato chi sta leggendo, visto che mi son dilungato troppo.
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