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Insormontabile. "Il Granata Mezzo Vuoto" XX

Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Un pareggio inutile, privo di scusanti, arrivato in doppia superiorità numerica: basterebbe questa frase per descrivere l'ultima partita del Toro contro la Fiorentina. Questa squadra non vuole saperne di uscire dal tunnel, e nonostante ci sia spesso e volentieri anche il Fato a incidere negativamente sui risultati, è impossibile negare che questa squadra abbia dei problemi che sembrano sempre più insormontabili. Vediamoli nel dettaglio.


1. LA LUCIDITA'

A memoria non ricordo squadre in Serie A in grado di NON vincere partite con due uomini in più per praticamente mezz'ora di gioco. Anzi - e su questo sono certo - non ho mai visto una squadra, in vantaggio di due uomini, peggiorare drasticamente nella propria prestazione, cominciare ad avere paura di vincere e a non avere più lucidità in nessuna giocata. Il Toro è stato precipitoso e confuso, si è fatto gol da solo ed è riuscito ad acciuffare un pareggio dopo un assedio disperato e malcostruito. Proprio il gol finale di Belotti dovrebbe essere un segnale di speranza per le prossime partite, ma in realtà è arrivato dopo venti minuti in cui la squadra ha sbagliato quasi tutto: continui traversoni dalla trequarti con la difesa viola pronta a ribattere, e nessun giocatore granata reattivo sulle seconde palle. I giocatori davano la sensazione di volerci provare in ogni modo, ma allo stesso tempo sembravano già abbattuti e sfiduciati, come se fossero già convinti di non poterla rimontare.

Da qui è nato il "forcing" finale, in cui però forse si salva solo Baselli, l'unico giocatore in grado di ragionare, di muovere la palla con lucidità, di fare la scelta giusta per far muovere la retroguardia viola e metterla in difficoltà. Nemmeno l'autore del gol Belotti è esente da colpe, perché troppo spesso si è precipitato sulla fascia sinistra, invece di andare a riempire l'area di rigore: indubbiamente un gesto di grande sacrificio, ma poco utile concretamente, specialmente dopo l'ingresso di Murru a supportare Ansaldi.

Nicola dovrà lavorare tantissimo per ridare un senso a tutto ciò che il Toro fa in campo: serve un'identità fatta di idee precise, da seguire sempre con coscienza e mai caoticamente.


2. LA FIDUCIA

Come già accennato nella sezione precedente, la squadra sembra completamente sfiduciata. Gli atteggiamenti dei giocatori dopo il fischio finale hanno dato una bruttissima sensazione a tanti tifosi. Lo stesso Capitan Belotti, nonostante il gol, era decisamente abbattuto, tanto che Nicola ha dovuto scuoterlo per qualche secondo per farlo partecipare attivamente all'ormai già consueto "cerchio finale". Questo è un segnale molto preoccupante in ottica futura: fare così fatica a vincere, anche in una situazione di doppia superiorità numerica, fa calare obbligatoriamente l'autostima dei calciatori, che di partita in partita credono sempre meno nei propri mezzi.

Questo è un altro aspetto su cui Nicola dovrà lavorare moltissimo: servirà un'impresa per ridare autostima a un gruppo che è in caduta verticale da più di un anno, ma siamo certi che il Mister non si darà per vinto, sperando che non si verifichino altri confronti a peggiorare una situazione già abbastanza grave.


3. LA TECNICA

Un tasto dolente in casa granata ormai da tantissimi anni: a questa squadra manca qualità tecnica, specialmente a centrocampo. E' incredibile come cinquanta minuti totali con Baselli in campo nelle ultime due partite siano stati i momenti di miglior calcio granata nell'ultimo anno. Non perché Baselli sia un fenomeno (con tutto il rispetto ovviamente), ma perché è probabilmente l'unico in grado di muovere la palla con un senso in un centrocampo di Serie A. E parliamo di aspetti tecnici basilari: proporsi nello spazio giusto, stoppare il pallone (senza allungarselo) e giocarlo bene (senza rimbalzi). Tutte queste "abilità" nel centrocampo granata non esistono, tranne per Baselli, appunto.

Il mercato chiude tra 2 giorni e, anche se arrivasse Mandragora (che servirebbe comunque moltissimo a questa squadra), difficilmente il valore tecnico di questa rosa cambierà. Nicola dovrà lavorare con ciò che ha a disposizione, e cercare un modo di giocare efficace a nascondere le gravissime lacune tecniche. Ma prima, ovviamente, bisognerà pensare agli aspetti mentali citati in precedenza. Quindi, ci vorrà molto tempo, che probabilmente il Toro non ha, o quantomeno probabilmente non sufficiente per mantenere la categoria.


Ebbene, fratelli granata, questo girone di ritorno si è aperto in maniera deprimente, e la prossima settimana ci sarà la trasferta a Bergamo contro l'Atalanta. Mi pare superfluo sottolineare il valore della squadra orobica: molto ottimisticamente, spero che il Toro non ne prenda troppi.


Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.


Tommaso Freni

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