TORO. "Il Granata Mezzo Pieno" XXVI
- Tommaso Freni
- 19 feb 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Ieri si è visto il TORO. Basterebbe questa frase per descrivere la prestazione granata nel 204esimo Derby della Mole, in cui la squadra di Juric è tornata a esprimersi su alti livelli di pressing e palleggio. Ma sono tanti gli aspetti in cui il Toro ha mostrato evidenti miglioramenti: procediamo con ordine.
1. IL DOMINIO
Nella maggior parte delle partite di questa stagione il Toro di Juric ha tenuto il pallino del gioco, anche contro avversari qualitativamente superiori. Basti pensare alle gare contro Milan, Roma e Inter, tutte in trasferta ma giocate con grande personalità. A differenza delle gare precedenti, però, i granata sono riusciti a essere più concreti e pericolosi, dominando di fatto la partita contro la Juventus. Nelle trasferte contro le big era sempre mancato il guizzo decisivo per colpire o impensierire sul serio gli avversari, ma in questo caso il Toro ha creato più volte i presupposti per segnare. Mancano ancora un po' di cattiveria e freddezza (come nel caso dell'occasione capitata a Singo nel secondo tempo), ma la squadra dopo questa partita avrà certamente più consapevolezza nell'affrontare le grandi squadre senza mai accontentarsi. Il Toro si è preso dei rischi, attaccando sempre l'area avversaria con tanti uomini, ma i rischi hanno pagato.
2. IL TRIO DIFENSIVO
Non è certamente una novità. Di partita in partita il trio difensivo formato da Djidji, Bremer e Rodriguez si è dimostrato sempre più affidabile e difficilmente sostituibile. Non a caso, lo stesso Juric, appena ha potuto recuperare l'ivoriano ex Nantes, non ha esitato a schierarlo dal primo minuto, forzando anche il suo impiego quando non era al 100%. Sia Zima sia Buongiorno rappresentano delle valide alternative, ma in questo momento Juric preferisce nettamente schierare Djidji e Rodriguez ai fianchi di Bremer. Il brasiliano, elogiato meritatamente dai media di tutta Italia, ha annullato Vlahovic e guidato la linea difensiva anche nell'assalto finale della Juventus; Djidji ha seguito Morata come se fosse la sua ombra e sbagliando raramente i tempi degli interventi; infine Rodriguez ha vigilato su Dybala ma soprattutto è stato preziosissimo in fase di costruzione insieme a Mandragora, Vojvoda e Brekalo. Senza l'esitazione di Milinkovic-Savic sul colpo di testa di De Ligt, il Toro avrebbe potuto tranquillamente chiudere il Derby con la porta inviolata, senza rubare nulla.
3. IL CAPITANO
In questi mesi, mentre il Gallo Belotti era fuori per infortunio, tanti (troppi) tifosi, ma anche giornalisti, hanno parlato del Capitano granata come di un giocatore fuori dal Toro, senza più nulla da dare, demotivato e distaccato, mettendone in dubbio anche le qualità tecniche e di leadership. Tanti erano arrivati a definire un attaccante da 107 gol (prima di ieri) con la maglia del Toro come inferiore a Sanabria sotto tutti gli aspetti. Sono stati criticati impropriamente addirittura i suoi comportamenti sui social (che Belotti ha sempre usato pochissimo, anche quando il Toro si era qualificato all'Europa League), nonostante il Gallo fosse stato presente a tutte le gare in casa mentre era ai box. Come sempre, dopo tante chiacchiere e presunte teorie sul suo conto, Belotti ha zittito tutti sul campo, che alla fine è ciò che conta sul serio. Una prestazione da Capitano vero, con uno spirito e una carica imparagonabili a qualsiasi altro elemento della rosa. Ha trascinato la squadra con tantissimi falli guadagnati e movimenti a liberare i compagni, e anche quando le gambe (giustamente, dopo due mesi e mezzo di stop) stavano iniziando a calare, alla prima vera occasione capitatagli sui piedi, non ha sbagliato. Ancora non è al 100%, ma contro un avversario di altissimo livello, in una gara in cui storicamente il Toro fatica a segnare, lui ha colpito. Bentornato Capitano.
Ebbene, nel prossimo turno per il Toro arriverà il momento di riaccogliere Mazzarri all'Olimpico Grande Torino, a distanza di oltre due anni dalla gara persa 7-0 contro l'Atalanta. Contro il Cagliari sarà una partita delicatissima, contro un avversario super motivato e alla ricerca di punti. La squadra di Juric è ripartita con la prestazione nel Derby, ora deve tornare a prendere il bottino pieno nel suo stadio.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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