40 punti con orgoglio. "Il Granata Mezzo Pieno" XXXIII
- Tommaso Freni
- 19 apr 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Innanzitutto, spero che tutti gli appassionati granata abbiano passato delle buonissime Pasqua e Pasquetta. Eccezionalmente, sono passati tre giorni dalla gara contro la Lazio, dunque l'analisi odierna sarà certamente a freddo. Non è semplice frenare i rimpianti per l'ennesimo grande risultato sfumato, ma non si può nemmeno nascondere l'orgoglio per un'altra prestazione di altissimo livello. Il Toro di Ivan Juric ha raggiunto 40 punti, con 6 gare ancora da disputare. E, soprattutto, è quasi matematicamente salvo: 18 punti di vantaggio sul Venezia, avanti però negli scontri diretti. Nonostante gli errori e gli episodi sfortunati di questa stagione, il Toro è rinato: a meno di un anno da quel drammatico Lazio-Torino la truppa di Juric ha fatto vedere di che pasta è fatto. Ma procediamo con ordine.
1. IL CONFRONTO CON L'ANNO PASSATO
L'argomento è già stato citato, ma è importante sottolineare quanto la prestazione di sabato sera del Toro sia stata completamente l'opposto di ciò che si era visto quel 18 maggio 2021. I granata di Nicola ottennero la più disperata delle salvezze aggrappandosi al carattere e anche alla buona sorte. I cuori di tutti tifosi granata si fermarono per qualche istante al rigore di Immobile e al palo finale di Lazzari, ma incredibilmente il Toro tenne lo 0-0 e si salvò matematicamente.
Contro gli uomini di Sarri, invece, la banda di Juric ha dominato, giocando con personalità, annullando i punti di riferimento avversari e sfruttando al meglio le proprie armi (fisicità e dinamismo). Un completo ribaltamento rispetto alla scorsa stagione, sintomo di quanto Juric abbia totalmente stravolto, in positivo, l'ambiente granata, guidandolo alla rinascita e alla costruzione di un'identità (non ancora concluse). Sotto questo aspetto, c'è spazio solo per gli applausi.
2. L'ETÀ MEDIA
Dal 51esimo minuto di Lazio-Torino, i granata hanno schierato in campo una formazione con età media di 24,6 anni. Riprendendo nuovamente la gara dell'anno passato, il Toro schierò un undici titolare con età media di 28,1 anni. Sabato sera, nel grande secondo tempo granata gli unici giocatori sul terreno di gioco nati prima del 1995 erano Berisha e Rodriguez. Un'ulteriore dimostrazione di quanto velocemente Juric sia riuscito a rivoluzionare le gerarchie e la rosa granata, nonostante le molte difficoltà e i pochi movimenti sul mercato. La strada da seguire è stata ampiamente tracciata e sta già dando i suoi frutti, con la prima rete in maglia granata di Pietro Pellegri. L'ex Milan e Monaco si giocherà tutto in queste ultime sei gare di campionato, per provare a convincere Juric e il Torino a puntare su di lui.
3. I CALCI PIAZZATI
Spesso, nel corso della stagione, si sono lette numerose critiche per il rendimento del Toro di Juric sui calci piazzati. In effetti, le reti in stagione da corner e calci di punizione sono molto poche, ma sono invece numerosissime le occasioni sprecate originate proprio da queste situazioni. Contro la Lazio, Ricardo Rodriguez è diventato un fattore decisivo, battendo alla perfezione 5 corner, che hanno tutti originato tiri verso la porta difesa da Strakosha. Oltre al gol di Pellegri, il Toro ha colpito un palo e si è visto salvare una rete sulla linea di porta. Dunque, i granata hanno dimostrato di un grandissimo potenziale sotto questo aspetto, per merito sia dei battitori sia dei saltatori, ma va sviluppato ulteriormente per concretizzare le chances con maggiore frequenza, senza fare centro soltanto al quinto tentativo.
Ebbene, il prossimo impegno sarà all'Olimpico Grande Torino contro lo Spezia di Thiago Motta. I liguri sono, con grande sorpresa per il valore della rosa, sempre più vicini alla salvezza e hanno messo in difficoltà tantissime squadre in questa stagione. In particolare, gli uomini di Juric dovranno farsi perdonare l'amarissima sconfitta della gara d'andata. La vittoria tra le mura amiche manca dal 10 gennaio, giorno di Torino-Fiorentina 4-0, partita con il minor numero di spettatori insieme a Torino-Atalanta. La speranza è che il Toro riesca a ritrovare i tre punti anche grazie a un grande sostegno del proprio pubblico.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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