Le Lyancate non passano mai. Il "Granata Mezzo Vuoto" VI
- Alessandro Iurino
- 28 set 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Ben ritrovati gentili amici, scusateci per l'assenza. Questa stagione, come avrete notato, le due rubriche saranno invertite, pertanto addentriamoci nel magico mondo del Granata Mezzo Vuoto, laddove è tutto "grida e stridore di denti".
Otto punti in sei partite non sono da buttare via, anzi, specialmente alla luce della tortura della scorsa stagione, tuttavia qualcosa che desta preoccupazione c'è e noi qui andremo a vedere gli aspetti critici della partita di Venezia.
1. I MINUTI FINALI
Anche a Venezia il Torino ha perso punti da situazione di vantaggio nei minuti finali. Situazione completamente diversa rispetto alla scorsa stagione perché si è trattato di un episodio che è girato male, però anche giovedì, con la Lazio si son persi punti allo scadere e lo stesso dicasi per la prima giornata contro l'Atalanta. È vero, son cambiate molte cose, ma questa tendenza a farsi sfuggire il risultato di mano rischia di far precipitare la squadra in un circolo vizioso che potrebbe essere peggiorato dalle partite ravvicinate che ci attendono contro Juve, Napoli e Milan. Le prossime gare saranno una sfida più sul punto mentale per squadra e allenatore, che non devono naufragare di fronte a impegni, sulla carta, proibitivi.
2. DJIDJI
Non è un'accusa a lui individualmente -e ci mancherebbe-, ma la titolarità di Djidji è l'emblema dei punti persi dal Toro in questo avvio di campionato. Il difensore ex Crotone viene da un periodo di prestazioni convincenti -eccezion fatta per quella di ieri fino al rigore, che era già stata leggermente insufficiente- rovinate da due Lyancate terrificanti nei finali delle ultime due partite. Tutto ciò però era ampiamente prevedibile: per quanto profondo possa essere il lavoro del mister, Djidji, lo scorso anno retrocesso col Crotone, non può fare il titolare in una squadra che ambisce a evitare di emulare le ultime due stagioni. La "colpa" non è direttamente attribuibile al mister, che avrà valutato il centrale franco-ivoriano come il più adatto a una maglia da titolare rispetto al desaparecido Izzo e al giovane Zima, arrivato nelle ultime ore di mercato. Gli errori di Djidji sono gravi perché ci si aspetta ben altro da gente con la sua esperienza, ma visti i suoi limiti forse il colpevole è da ricercare altrove.
3. IL CALENDARIO
Come detto sopra, adesso si apre un ciclo che definire tosto è un eufemismo. Dopo il derby, da affrontare con la squadra decimata perché Madame Sfiga con noi ci vede benissimo, giocheremo contro la squadra più in forma di questo avvio di campionato, il Napoli, la squadra più folle, il Genoa, e contro quella che probabilmente sul piano dell'intensità sta meglio di tutti, il Milan. Da qui al 27 ottobre sarà un test unico anche per noi tifosi, che non dovremo perdere mai il lume della ragione e giudicare le cose con raziocinio.
Il prossimo capitolo sarà il derby, il primo dal 1972-1973 che vede le due squadre a pari punti. Vi saluto e vi auguro una buona settimana in preparazione del derby, Forza Toro!
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