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Mercato di gennaio: i voti della Redazione

  • Immagine del redattore: ToroGoal
    ToroGoal
  • 2 feb 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Si è appena conclusa la sessione invernale del calciomercato. Nel ringraziarvi per averci seguito e supportato in questo mese, abbiamo deciso di lasciarvi dando i nostri giudizi, a caldo, del mercato appena concluso.

Alessandro Iurino, 5:

Tante ombre e poche luci in questa sessione di calciomercato invernale. Bene aver ceduto, anche se, per ora, a titolo temporaneo, un giocatore che al Torino non aveva più niente da dare come Meité. Tutto sommato i giocatori arrivati non sono i peggiori per cui è stato fatto un tentativo in questo mese.

Adesso veniamo alle note dolenti. Imperdonabile, per me, aver iniziato a pensare concretamente al mercato solo una volta cambiato allenatore, come a sottintendere che per Giampaolo non ci si sarebbe mossi per rinforzare la squadra, o che, stando ai giocatori trattati, non ci si sapesse come muovere. Da rimarcare, ancora una volta, la lentezza con cui sono state concluse le trattative: sarebbe stato opportuno affrontare qualche scontro di questo mese diretto con dei rinforzi che potessero aiutare la squadra a raccogliere più punti, essendo ormai evidente come la rosa fosse incompleta. Infine, sono rimaste irrisolte le situazioni legate a Nicolas N'Koulou e Federico Bonazzoli.

Dopo la sessione "estiva" ero stato di manica troppo larga nei confronti dell'operato societario, stavolta preferisco mettere da parte ottimismo e speranze e focalizzarmi sulla realtà dei fatti, per cui il mio voto non può che essere un'insufficienza bella piena.


Mattia Cavina, 5:

La dirigenza ha fatto tutto il possibile per rinforzare al meglio una squadra in piena lotta retrocessione? No. Sono arrivati due buoni giocatori, ma certamente il mercato non può essere sufficiente. Il 5 è la media tra un buon 7 per gli arrivi di Sanabria e Mandragora, un 5.5 per le uscite e un disastroso 2 per la gestione dei tempi. Sotto l’aspetto delle entrate difficile pretendere di più, le priorità erano un centrocampista dai pieni buoni e un attaccante. Sono arrivati due profili interessanti, espressamente richiesti da mister Nicola e futuribili. Per quanto riguarda le cessioni, ottima la partenza di Meité e i prestiti di Millico, Edera e Segre (è vero che c’è l’obbligo di riscatto in caso di promozione, ma il ragazzo reclamava più spazio ed evidentemente questa era l’unica soluzione possibile). Nota dolente le permanenze degli sfiduciati N'Koulou, ormai sempre più ai margini del club, e Bonazzoli, che resta come quinta scelta in attacco sapendo già che non verrà riscattato a giugno. Infine, le tempistiche. Inconcepibile come questa rosa in evidente difficoltà non sia stata rinforzata in tempi brevi ma si è deciso, come sempre, di attendere le ultime ore della sessione per concludere le operazioni. Un Mandragora a dettare i tempi contro Benevento e Fiorentina magari non avrebbe spostato il risultato della partita...ma di certo avrebbe fatto molto comodo.


Tommaso Freni, 5:

Ci sono delle premesse da fare: a livello tecnico, entrambi i nuovi acquisti, Sanabria e Mandragora, sono ottimi. Io stesso mi ritengo stupito dell'operato di Vagnati, che, al contrario del mercato estivo, è riuscito a portare in granata due giocatori graditissimi all'allenatore (probabilmente le prime scelte) e allo stesso tempo molto intelligenti in ottica futura per il club. Infatti, Sanabria e Mandragora sono due pupilli di Mister Nicola, sono profili giovani, futuribili e compatibili con le caratteristiche di cui il Torino aveva bisogno in questa finestra di mercato. Inoltre, mi rendo conto che, in un mercato in cui persino le big del campionato hanno speso pochissimo, queste due operazioni abbiano comportato (o programmato per il futuro, nel caso di Mandragora) degli investimenti non indifferenti.

Ci sono però tante lacune nel mercato granata. Ritengo ingiustificabile il fatto di aver aspettato così tanto tempo per muovere dei passi concreti sul mercato, specialmente quando bisogna migliorare una squadra che, al di là della gara di Parma, ha sempre mostrato un'estrema necessità di innesti dal mercato.

Di fatto, prima della gara di Benevento, vi era stato un immobilismo totale sia in entrata sia in uscita, a eccezione delle cessioni di Millico e Meité. Che questo sia accaduto perché la posizione di Giampaolo era in bilico e la società non era sicura di voler fare un mercato per un allenatore a rischio esonero? Se fosse davvero così, il giudizio si aggraverebbe ancora di più. Se Vagnati e Cairo pensavano, già prima dell'inizio del mercato, che Giampaolo non fosse l'allenatore giusto con cui continuare, allora avrebbero dovuto esonerarlo prima, e cominciare a lavorare agli acquisti fin da subito, con una nuova guida tecnica. Invece il tutto è rimasto bloccato fino all'arrivo di Davide Nicola, che fortunatamente è stato accontentato.

Proprio per il poco tempo a disposizione dopo l'ingaggio del nuovo allenatore, sono sfumate anche delle uscite di alcuni esuberi importanti: oltre all'eterno caso N'Koulou (che non c'è stato modo di far partire, nonostante sia fuori progetto da mesi e mesi), è rimasto al Torino Federico Bonazzoli, che ha incredibilmente rifiutato la proposta del Crotone e non si è potuto trasferire al Parma per mancanza di slot. A mio parere, è solamente dannoso mantenere in rosa giocatori fuori progetto o in esubero: rischiano soltanto di minare la serenità di uno spogliatoio che è già in difficoltà da più di un anno. Nicola dovrà essere abile a gestire anche questo problema.


Pietro Gubitoso, 5:

Sessione di rilievo solo per il cambio di allenatore, inevitabile vista la squadra allestita per lui nel disastroso mercato estivo. I danni dell'estate potevano essere rattoppati con pianificazione, preparandosi per il mercato invernale con intelligenza e scrupolezza nella cura dei reparti.

Ma ovviamente così non poteva essere, troppo facile e razionale per qualcuno là in alto.

Cambio di allenatore inevitabile e dopo 25 giorni di mercato aperto, finalmente qualcosa si è mosso in entrata e in uscita.

Meglio si poteva sicuramente fare, ma viste le sessioni invernali degli ultimi anni sappiamo che non c'è limite al peggio. L'arrivo di Mandragora si spera che finalmente dia sostanza al centrocampo, Sanabria avrà lo stesso compito ma nel reparto avanzato. Sono due bei nomi che speriamo possano essere utili alla causa granata.

Le cessioni degli esuberi, sono state fatte in ritardo: Meité, Edera e Millico andavano piazzati prima e soprattutto con una formula definitiva. Il caso Nkoulou a gennaio 2021 non è ancora stato risolto, a giugno scadrà il contratto. Infine le cessioni di Segre e Rosati, il primo probabilmente non si è trovato nel momento adatto per dimostrare le sue qualità ed è risultato mediocre nelle sue 12 presenze in granata, l'ex terzo portiere granata invece è stato un grande uomo spogliatoio che poteva rimanere visto il peso minimo sul monte ingaggi.


La Redazione di Toro Goal

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