Miniciclo. “Il Granata Mezzo Pieno” XVI
- Alessandro Iurino
- 7 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Non è ancora arrivata la prima vittoria in casa della stagione, ma non deve stupire che non sia arrivata contro l’Hellas: il Torino non vince in casa con la squadra veneta da 15 anni e quest’anno sarebbe stato più difficile rispetto ad altre volte, considerando l’ottimo campionato condotto fin qui dai gialloblu. Non va dimenticato infatti che gli scaligeri si stanno rivelando un osso duro questa stagione, avendo battuto Atalanta e Lazio fornendo ottime prestazioni. Pertanto, secondo me, guardando alla partita di ieri dobbiamo pensare a un punto conquistato, non solo per la squadra che avevamo di fronte, ma anche per il pareggio raggiunto rimontando lo svantaggio iniziale. Il gol di Bremer inoltre permette al Toro di mettere in cascina il quarto risultato utile consecutivo, situazione che non si verificava dalla stagione 18/19. Andiamo quindi a sottolineare gli aspetti migliori della partita di ieri.
1. La rimonta
In conferenza stampa Giampaolo ha affermato come adesso il Toro stia finalmente diventando una squadra e che il gruppo stia cominciando a capire in che direzione muoversi in modo omogeneo. Questi aspetti si vedono dall’atteggiamento messo in campo dopo il gol del vantaggio: probabilmente in seguito a una rete come quella di Dimarco qualche settimana fa la squadra sarebbe naufragata, ieri invece il gruppo è andato a prendersi il gol del pareggio che, sostanzialmente, è stato ampiamente meritato. Speriamo che queste piccole situazioni possano dare slancio e fiducia a una squadra che per ora ha raccolto molto meno di quanto meritasse e che ha un conto aperto con la sfortuna.
2. Difesa
Sebbene il vantaggio della squadra di Juric scaturisca da un errore congiunto di Lyanco, Rincon e Singo, la difesa registra una momentanea fase positiva, con soli 3 gol subìti (di cui due da cineteca) nelle ultime 4. Approfitto di questo piccolo ciclo senza sconfitte e con pochi gol incassati perché a breve ci aspettano due partite complicatissime contro la capolista e poi una serie d’incontri, che definire importanti è riduttivo, in cui può succedere di tutto. Da qui a fine mese vedremo se stiamo parlando di un’anomalia stagionale oppure di un vero scatto mentale fatto dalla squadra. Ci tengo a chiarire che, a prescindere dalle conclusioni che potremmo tirare a fine gennaio, un mercato massiccio e ragionato è OBBLIGATORIO. L’assenza di gente a centrocampo in grado di giocare la palla è sempre più evidente e penalizzante, non va bene, soprattutto perché ogni squadra di Serie A può vantare gente capace di dettare i tempi di gioco dalla mediana insù.
3. La situazione “zavorre”
Zaza non convocato nonostante Belotti, come abbiamo visto, fosse stanco. Altri novanta minuti in panchina per Meité e N’Koulou. Probabilmente è questo il modo in cui Giampaolo vuole comunicarci chi sono i calciatori che remano contro al progetto tecnico. Ieri pomeriggio il difensore camerunense e il centrocampista francese hanno addirittura dovuto spostare le poltrone della panchina prima dell’inizio del match. Un segnale forte dal retrogusto di umiliazione per due calciatori sedicenti professionisti che evidentemente non hanno recepito la direzione indicata da Giampaolo e seguita dal gruppo. A questo punto mi pare ormai ovvio come la frattura tra questi giocatori e il Torino sia insanabile, con il mister che non pare intenzionato a contarci più (Meité sono due partite consecutive che non mette piede in campo). Ogni giorno che questi giocatori passano ad allenarsi al Filadelfia è un giorno perso per la ricerca dei loro sostituti, nonché un potenziale fattore di disturbo per la parte sana della squadra. Il fatto di averli già allontanati dalla titolarità e poi dalle rotazioni è positivo, i prossimi passi (i più difficili) consistono nel liberarsene e prenderne dei sostituti affidabili.
Cari fratelli granata vi saluto e vi do appuntamento a domenica, quando proveremo a trovare gli aspetti positivi della partita contro il Milan, che ha tutte le carte in regola per porre fine alla piccola striscia di risultati utili consecutivi e di normalità difensiva. A presto!
Alessandro Iurino
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