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Costruire e migliorare. "Il Granata Mezzo Pieno" XIV

Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Altra trasferta, altra sconfitta per 1-0. Sta cominciando a diventare un po' frustrante il rendimento del Torino di Juric lontano dall'Olimpico Grande Torino, ma non bisogna esagerare con le critiche e con i drammi, perché ci sono tanti aspetti che fanno ben sperare per il futuro.


1. IL CONFRONTO CON L'ANNO SCORSO

Partendo da un dato oggettivo, ovvero i NOVE punti in più del Toro rispetto alla stagione scorsa, che valgono il tredicesimo posto invece dell'ultimo, vorrei fare una riflessione più ampia sul netto cambiamento che ha avuto la squadra di Juric in sole quattordici giornate. Alcuni risultati hanno indubbiamente lasciato l'amaro in bocca, così come successo all'inizio del campionato 20/21, ma la squadra dà un'impressione completamente diversa. L'atteggiamento è stato rivoluzionato, c'è più fiducia e c'è più forza per reagire all'interno del gruppo. Juric ha dato una grande impronta a questa squadra, ed è lui stesso a essere molto fiducioso per il prosieguo della stagione. Vede grandi volontà e applicazione nella squadra, quindi va pienamente rinnovato il sostegno al gruppo, perché questa stagione sarà sicuramente diversa dall'anno passato. Non è detto che porterà a grandi risultati in classifica in questo campionato, non ci saranno ancora ambizioni europee, ma probabilmente non è mai stato sensato nominare obiettivi di questo tipo in un'annata di transizione. Infatti Juric non l'ha mai fatto: bisogna costruire qualcosa di buono, giocare bene e capire quali miglioramenti fare per puntare davvero a qualcosa l'anno prossimo. E non bisogna mai dimenticare un aspetto importante: la salvezza tranquilla, per il Toro, dopo le ultime due stagioni, con buona parte della vecchia rosa ancora presente, sarebbe un LUSSO.


2. LA PERSONALITÀ

Ci sono state molte critiche in ambiente granata sulla prestazione di ieri sera. A infastidire maggiormente la tifoseria è stata l'inefficacia offensiva del Toro, nonostante un possesso palla prolungato. Vanno però dati anche i meriti alla Roma e a Mourinho, che ha trovato la tattica migliore per arginare le caratteristiche in cui il Toro prevale in questo momento. Al Toro mancano delle qualità importanti sulle fasce, e con l'assenza di Mandragora, insieme agli acciacchi per Djidji e Buongiorno (i migliori ad attaccare la profondità) è stato ancora più difficile accelerare il giropalla e triangolare in maniera efficace sulle corsie. Ma nonostante tutto, la squadra ha giocato con coraggio e personalità, in casa di una big, concedendo anche poco in fase di ripartenza a un'avversaria piena di qualità tecniche e fisiche. A questo Toro mancano degli elementi e delle caratteristiche precise, per cercare di sbloccare partite come quella di ieri, come a San Siro o come nel Derby, ma la strada è quella giusta. La squadra ha una mentalità ben plasmata, e sa cosa fare in campo. Le soddisfazioni arriveranno.


Ebbene, la prossima gara arriva molto velocemente per il Toro, che dovrà fare la conta degli uomini a disposizione per mettere la miglior formazione possibile contro l'Empoli, avversario di giovedì all'Olimpico Grande Torino. Il Toro in casa ha avuto un ottimo rendimento, l'Empoli in trasferta, in questo inizio, si è tolto le maggiori soddisfazioni. Sarà una gara dura e interessante.


Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.


Tommaso Freni

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