Volare con i piedi per terra. "Il Granata Mezzo Pieno" XXII
- Tommaso Freni
- 16 gen 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Sembra incredibile, ma invece è tutto vero. Il Toro di Ivan Juric ha trovato una meritatissima vittoria sul campo della Sampdoria, storicamente difficile, ma soprattutto con le pressioni addosso di tutto l'ambiente, che esigeva una conferma dopo la goleada contro la Fiorentina. Ci sono ancora tanti aspetti migliorabili, ma la squadra granata ha iniziato a mostrare segni di maturità, dando l'impressione di poter sognare in grande: il Toro sta cambiando, per davvero. Procediamo con ordine.
1. LA VITTORIA IN RIMONTA
Da tantissimo tempo si parlava di Torino "col mal di trasferta", a causa della sola vittoria a Reggio Emilia lontano dall'Olimpico in nove partite e dei miseri quattro gol segnati. Ma anche di Torino "che non sa reagire", poiché finora, da situazioni di svantaggio, i granata non avevano mai ottenuto punti. A Genova entrambi i "tabù" sono stati sfatati, ma specialmente la reazione dopo il gol di Caputo rappresenta un notevole passo in avanti della squadra di Juric. L'errore di Milinkovic-Savic è arrivato dopo un avvio di gara in cui il Toro si era già reso pericoloso in tre occasioni, subire gol in quella circostanza avrebbe potuto tagliare le gambe e far crollare le certezza ai granata, ma così non è stato. Anzi, il Toro ha immediatamente reagito e trovato il pareggio dieci minuti dopo, nuovamente con il duo Vojvoda-Singo. Da quel momento, le chances per passare in vantaggio sono state tantissime, con il Toro che ha dimostrato di non aver alcun problema nel giocare lontano da casa. Semplicemente, in precedenza si erano affrontate tante big o si erano fatti i conti con assenze pesanti. Inoltre, aspetto fondamentale, gli esterni non davano questo apporto. Ora il rendimento fuori casa può finalmente decollare.
2. IL CONFRONTO CON L'ANNO SCORSO
Probabilmente è fin troppo facile o scontato effettuare paragoni con la stagione passata, ma è importante sottolineare quanto sia largo il divario. Nell'annata 20/21, alla ventiduesima giornata (quindi anche con una gara in più rispetto ad adesso) il Toro ottenne un deprimente pareggio per 0-0 contro il Genoa, in casa, salendo a 17 punti in classifica, a +2 sulla zona retrocessione. Uno dei pochissimi aspetti positivi fu il quarto clean sheet della stagione, considerando che i granata, ai tempi, avevano già subìto ben 41 gol. Ieri, invece, il Toro è salito a 31 punti, a +15 sulla zona retrocessione, a pochi punti dalla zona Europa, confermandosi terza miglior difesa del campionato. La differenza è abissale, quasi impronosticabile. I miglioramenti sono stati evidenti, e i meriti cominciano senza alcun dubbio dall'uomo che oggi siede in panchina.
3. LA PRESTAZIONE DEI "BRACCETTI"
Perdonatemi per il termine tremendo (non piace neanche a me), non ne ho trovato uno migliore ma si accettano suggerimenti. A ogni modo, Zima e Rodriguez, per motivi diversi, hanno disputato una gara di alto livello. Il ceco classe 2000 ha sfruttato al meglio l'occasione concessa da Juric, giocando con grandissima personalità e mostrando notevolissimi miglioramenti rispetto al suo approdo al Toro. La tecnica e la coordinazione sono ancora punti deboli, ma i tempi di intervento quasi sempre perfetti e la grande aggressività nell'attaccare gli spazi hanno soddisfatto anche Juric. Il ragazzo avrà tempo per crescere ancora.
Lo svizzero, invece, si è confermato ancora una volta come uno degli elementi più importanti del reparto difensivo. Oltre a dare un fondamentale apporto in fase di costruzione, sulla corsia mancina che ha funzionato alla perfezione, Rodriguez ha compiuto due salvataggi provvidenziali, che hanno evitato la beffa dopo i gravi errori di Milinkovic-Savic. L'ex Milan si sta riscattando dopo una prima stagione disastrosa, conclusa peraltro ai margini dell'organico. Anche qui, i meriti vanno quasi per intero all'uomo che ha firmato un contratto triennale con il Torino lo scorso maggio.
Ebbene, per il Toro le pressioni e le aspettative aumentano di settimana in settimana. Ora sarà il turno della gara casalinga contro il Sassuolo, realtà affermatissima e piena di talenti, guidata da un giocatore ormai definibile fuoriclasse della Serie A, ovvero Domenico Berardi (che tornerà dalla squalifica). Sarà nuovamente una gara complicatissima. L'ennesimo test per Juric e i suoi ragazzi. Comunque vada, non vedo l'ora che arrivi domenica. Anzi, sono già in astinenza da Juricismo.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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