Si rosica e si soffre. “Il Granata Mezzo Vuoto” XXII
- Tommaso Freni
- 22 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Ancora non mi è passata. E difficilmente mi passerà, specialmente approfondendo sempre di più le statistiche di un match dominato in lungo e in largo. Il colmo è che a pareggiare i conti sia stato un capolavoro, singolare e quasi casuale, di Mandragora, invece di tutte le occasioni create in altri frangenti della partite. Proprio da qui ripartiamo, per analizzare gli aspetti negativi della gara di Bologna.
1. TROPPE CHANCES SPRECATE
Per due partite consecutive si è visto davvero un ottimo Toro, in grado di manovrare, combinare e giocare con una qualità che rarissimamente si era vista nei mesi scorsi. Pressing alto, aggressività, buone verticalizzazioni. Una prestazione oggettivamente convincete, che ha permesso ai granata di creare diverse occasioni da gol per tutti i 90 minuti. Troppe volte, però, al Toro è mancato il guizzo decisivo. La lucidità necessaria per finalizzare al meglio le occasioni create.
Per una volta, a tradire, è stato anche Capitan Belotti, che ha fallito un gol che avrebbe dovuto segnare a occhi chiusi, proprio prima del vantaggio bolognese. Verso fine primo tempo, anche Verdi ha sprecato una chance clamorosa, così come Zaza nella ripresa su servizio di Belotti. Per un motivo e per un altro, tutte azioni bellissime, ma nessuna conclusasi con un gol.
È un gran peccato, perché questi errori, in un cammino delicato come quello per raggiungere la salvezza, peseranno.
2. UNA PORTA SGUARNITA
Come aveva accuratamente analizzato il caro Andrea Dalmasso qualche tempo fa (qui per leggere l'approfondimento), uno dei principali problemi del Torino di quest'anno è stata la percentuale di gol subìti rapportata al numero di tiri in porta concessi agli avversari.
Troppo spesso il Toro ha preso gol alla prima conclusione nello specchio, e anche ieri si è clamorosamente trovato sotto dopo 25 minuti di dominio del campo. Decisivi sono stati una palla persa ingenuamente da Verdi, ma soprattutto un errore grossolano di Milinkovic-Savic, colpevole di aver fatto passare la palla in mezzo alle gambe, su un tiro tutt'altro che irresistibile di Barrow. Una banalità imperdonabile per un secondo portiere di Serie A, che dovrebbe garantire affidabilità quantomeno sugli interventi più semplici. Anche questo peserà molto sul percorso salvezza del Toro, dopo aver inevitabilmente compromesso il risultato della gara del Dall'Ara.
3. LA CONDIZIONE FISICA
Nel Toro sta cominciando a formarsi una sorta di ossatura, una serie di giocatori importanti per il sistema di Nicola. Uno di questi è indubbiamente Cristian Ansaldi, risultato anche decisivo nell'ultimo periodo in termini di assist. L'esterno argentino è partito dalla panchina, e anche negli ultimi 25 minuti disputati non è parso nelle migliori condizioni. Altri giocatori che sono sembrati non brillantissimi o fisicamente provati nel finale di partita sono indubbiamente N'Koulou, Singo e anche il Gallo Belotti, autori di una prova piena di alti e bassi. Tutti hanno passato un periodo di inattività dovuto al Covid, e la forma migliore è ancora lontana.
Per Nicola la gestione di questi giocatori è sicuramente molto complicata, trattandosi di individui importanti all'interno dello schieramento granata. In vista della prossima gara ci si potrà aspettare qualche ulteriore cambiamento in ogni reparto, in base alle indicazioni che emergeranno in allenamento. Il vero problema sta negli eventuali sostituti. Se in attacco e sulla fascia destra, il Toro può considerarsi abbastanza coperto, per quanto riguarda le riserve di Ansaldi e N'Koulou la questione si fa più difficile. Starà a Nicola fare le scelte migliori.
Ebbene, fratelli granata, ci attende ora una gara difficilissima, contro una candidata alla qualificazione alla prossima Champions League, il Napoli. Si giocherà di lunedì, con un giorno in più di riposo a favore dei granata. Il Toro giocherà conoscendo già i risultati delle concorrenti, e potrà capire se sarà costretto all'impresa o se potrà concedersi una gara senza troppi pensieri. A prescindere, però, gli uomini di Nicola non devono partire sconfitti, perché, come successo con la Roma, ogni pronostico può essere ribaltato, specialmente quando le motivazioni sono tante. Mi aspetto una gara combattuta.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
Kommentare