Compleanno rovinato. Il "Granata Mezzo Vuoto" XV
- Alessandro Iurino
- 3 dic 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Come 15 anni fa, il Toro festeggia il proprio compleanno ospitando l'Empoli all'Olimpico Grande Torino. Stavolta però l'esito è diverso, ma soprattutto la fortuna sorride agli ospiti piuttosto che ai granata. Per l'Empoli può essere una vendetta attesa da tre lustri, per il Torino l'ennesima serata che annega tra rimpianti e rammarichi. La partita ha offerto 30' giocati divinamente, con i toscani totalmente in balìa delle azioni granata, poi l'episodio chiave del match, l'espulsione di Singo, ha ribaltato le prospettive di una serata che poteva finire in goleada. Analizziamo dunque altri aspetti negativi di ieri sera.
1. L'INGENUITÀ
La squadra quest'anno, lo sappiamo bene, è molto giovane specialmente nei titolari. Per cui è normale concedere episodi dettati dall'inesperienza agli avversari. Sull'espulsione di Singo, due ragazzi di 21 anni (Zima e, appunto, Singo) non comunicano tra di loro e il ceco non interviene per sparare il pallone nei distinti prima del rimbalzo, mentre l'ivoriano stende Di Francesco lanciato verso l'area quando poteva semplicemente sbarrargli la strada correndo verso la porta. Errori di gioventù che fanno certamente crescere, come Pobega, che sta facendo un campionato straordinario, che lascia libera la sua zona andando a coprire quella di Sanabria. Ironia della sorte, la palla viene intercettata da Romagnoli proprio nella zona di competenza del centrocampista in prestito dal Milan. Infine, La Mantia tira fuori dal cilindro il suo più bel gol in A, reso possibile solo dalla timidezza con cui Buongiorno stacca per andare a contrasto: il numero 99, canterano granata, non è la prima volta che lascia colpire di testa l'attaccante avversario senza arrecare il minimo fastidio, è successo anche a Napoli su Osimhen, gli manca la malizia tipica del ruolo che si forma solo con l'esperienza. Piccoli difetti che saranno sicuramente corretti.
2. IL DESERTO AL GRANDE TORINO
Sia chiaro, le colpe principali sono della UEFA e della Lega Serie A che stipulano calendari al limite della follia, allontanando sempre di più i tifosi dallo stadio. Tuttavia, in virtù della ricorrenza e dell'orario che avrebbe inevitabilmente creato problemi di affluenza, era lecito aspettarsi una promozione un po' più coraggiosa per invogliare più gente a riempire gli spalti dell'impianto in una fredda sera d'inizio dicembre. Per esempio, lo sconto a 5 euro sarebbe potuto essere esteso anche agli under 25 (come accade nei musei di tutta Europa), oppure addirittura a tutti i tifosi per festeggiare insieme il compleanno del Toro. Vedere lo stadio vuoto, a maggior ragione in un giorno così speciale, è stato un po' triste. Il problema dell'affluenza di quest'anno, tra l'altro, si presenterà sempre più spesso se non saranno riproposti dei mini abbonamenti per più partite casalinghe (iniziativa ancora in vigore presso altre squadre).
Lunedì si vola a Cagliari, sarà una battaglia, soprattutto visto il modo di giocare dei rossoblù, simile a quello proposto dalla Roma domenica scorsa che abbiamo capito di soffrire terribilmente. Inoltre troveremo da avversario Walter Mazzarri, un allenatore che conosciamo bene e che, soprattutto, conosce bene i giocatori granata. Occhio a non sottovalutare i sardi guardando la loro classifica, perché ci aspetta una partita durissima. Forza e auguri Toro!
Alessandro Iurino
Comments