Personalità. "Il Granata Mezzo Pieno" XXXII
- Tommaso Freni
- 11 apr 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Il Toro di Juric torna di fronte al proprio pubblico, ritrovato al 100% dopo una vita, in grande stile. I granata riescono a fermare la capolista Milan, che non era in grandissime condizioni ma rappresentava certamente un avversario di altissimo livello, specialmente pensando alla differenza di motivazioni. Il Toro di Juric ha fatto una partita molto seria, giocando senza paura e sfiorando anche la vittoria. Ma andiamo con ordine.
1. IL MURO
L'attacco del Milan non attraversa un momento particolarmente esaltante, ma giocatori come Giroud e Leao hanno sempre dimostrato di essere in grado di trovare il modo per fare male alle difese avversarie. I rossoneri hanno gestito il possesso nel primo tempo, ma il Toro non ha assolutamente concesso la possibilità di ragionare e di palleggiare con precisione. Nonostante Pioli avesse provato delle soluzioni per non dare punti di riferimento alla retroguardia granata, il Toro ha dominato i duelli, specialmente con Bremer, Rodriguez e Lukic. Nessuno dei tre è una sorpresa a questo punto della stagione, ma su ciascuno di loro c'è stato un lavoro eccellente e decisivo di mister Juric.
2. L'IMPATTO DEI CAMBI
Negli ultimi due mesi la maggior critica mossa nei confronti di Juric riguardava la gestione dei cambi. L'allenatore croato spesso aveva scelto di non ricorrere a delle correzioni se non a pochissimi minuti dal termine, arrivando raramente a effettuare tutti e cinque i cambi. Ieri sera, invece, le sostituzioni si sono dimostrate decisive e azzeccate. Il Toro, dopo un approccio esplosivo al secondo tempo, ha sofferto alcune iniziative di Leao ed Hernandez sul lato destro e Juric ha subito corretto il tiro inserendo Izzo e Aina. Nessuno dei due giocatori fino a questo momento aveva disputato una buona stagione, né aveva dato l'impressione di poter dare ancora qualcosa al Toro in questo finale. Eppure Juric ha fatto bene ad affidarsi a loro. Specialmente Izzo ha giocato con grande sicurezza, non concedendo mai la possibilità di accelerare a Leao. Senso di professionalità? Ricerca del riscatto in vista della prossima stagione? Difficile dirlo, ma Juric ha dimostrato di avere la squadra in mano e di essere ben conscio delle proprie scelte dalla panchina.
3. IL TIFO
Dopo un'eternità, la Curva Maratona dell'Olimpico Grande Torino è tornata a colorarsi interamente di granata, con striscioni, bandiere e anche una coreografia iniziale. In questi mesi il sostegno di chi andava allo stadio non era mai mancato, ma indubbiamente non c'era mai stato un tifo così presente e caloroso, che potesse realmente caricare la squadra. Lo stadio era tutto esaurito anche e soprattutto per la presenza di molti tifosi del Milan, ma quanto a cori e incitamenti il Toro ha vinto 10-0. Un primo, importantissimo, assaggio di ritorno alla vecchia e normale realtà.
Ebbene, il prossimo impegno sarà alla vigilia di Pasqua contro la Lazio. Sarà una gara molto dura, contro un avversario che si gioca l'accesso all'Europa, oltre a un altro importante banco di prova per la difesa granata, che arriverà da 2 clean sheet consecutivi, contro un attacco decisamente in forma. All'andata il Toro stradominò e vide sfumare la vittoria solo per un rigore nel finale. Chissà come andrà a fine questa volta.
Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.
Tommaso Freni
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