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Salvi, ma non solo. "Il Granata Mezzo Pieno" XXXIV

Torna la rubrica "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto"! Tommaso Freni e Alessandro Iurino vi accompagneranno - a ruoli invertiti rispetto all'anno passato - nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Pieno.

Prima di tutto, buona Festa della Liberazione a tutti gli appassionati granata. È passato più di un giorno intero dalla vittoria contro lo Spezia, che ha dato l'aritmetica salvezza al Toro di Jurić. I tre punti non hanno soltanto garantito la permanenza in Serie A, ma sono stati anche un ottimo segnale per chi credeva che la squadra avesse smesso di giocare. Procediamo con ordine.


1. TABU' SFATATO

La vittoria contro lo Spezia ha permesso al Toro di Jurić di trovare la salvezza con quattro giornate d'anticipo, ma soprattutto di tornare alla vittoria contro la formazione ligure dopo quattro incroci senza vittorie. Contro i bianconeri nella passata stagione c'erano stati anche i due punti più bassi dell'annata granata, sanciti con l'esonero di Giampaolo all'andata e il confronto squadra-tifosi al ritorno. Si è probabilmente chiuso un cerchio, con una vittoria convincente e voluta fin dai primissimi minuti di gioco. Il Toro, ancora una volta, ha dimostrato di aver cancellato le ultime due maledette stagioni e di aver iniziato a costruire una solida ripartenza, grazie al lavoro dell'allenatore e di tutti i giocatori in rosa, anche chi ha saputo sfruttare la prima opportunità dal primo minuto contro lo Spezia. Non è un caso che, dopo la rete del 2-0, tutta la squadra si sia unita in un abbraccio collettivo, pieno di rabbia e gioia, nonostante la gara, apparentemente, contasse poco. Con qualche episodio favorevole in più, forse questa squadra avrebbe potuto ambire a obiettivi migliori già in questa stagione.


2. SAŠA LUKIĆ

La crescita e la consacrazione di Saša Lukić non va certamente raccontata solo oggi. Il centrocampista serbo, dopo le due prime giornate di campionato in cui aveva fornito prestazioni in linea con le stagioni precedenti, ha dato il via a una stagione stellare, in cui è stato di fatto l'unico giocatore inamovibile insieme a Bremer, al netto delle squalifiche. Contro lo Spezia è tornato a segnare dopo diversi mesi, dando dimostrazione della propria personalità calciando subito dal dischetto e poi sigillando il risultato con la doppietta personale. Al di là delle reti, Lukić è il motore del Toro di Jurić ed è risultato fondamentale anche nelle partite più difficili e complicate. Tante accelerazioni, tanti recuperi, grande attenzione sulle seconde palle, intelligenza nella costruzione. Come ha detto lo stesso allenatore granata, ormai è un centrocampista completo. E assoluto leader del Torino.


Ebbene, il prossimo impegno del Toro sarà già mercoledì, contro l'Atalanta di Gasperini a Bergamo. Finalmente, dopo tre mesi di inutili (ma legittimi) ricorsi, si recupera la prima giornata del girone di ritorno. L'Atalanta, nonostante il ritorno alla vittoria, deve ancora ritrovare continuità per centrare una qualificazione europea in una stagione complicata. Dal canto suo, il Toro vorrà vendicare la sconfitta all'ultimo minuto dell'andata e vorrà dare ulteriore dimostrazione di quanto vale. Con un Praet ritrovato in più.


Al prossimo capitolo. Sempre Forza Toro.


Tommaso Freni

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