Una clamorosa occasione sprecata. "Il Granata Mezzo Vuoto" IV (V)
- Tommaso Freni
- 24 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.

Che amarezza. Non potrei trovare termine più appropriato per definire la sensazione che sto provando in questo momento (e chissà quanti altri granata come me).
Il Toro si è clamorosamente buttato via nel giro di un minuto, dopo essersi portato in vantaggio di due gol in casa del Sassuolo. Da 1-3 a 3-3. Da tre punti a un punto. Finalmente la classifica granata si muove, ma rimane sicuramente un grande rimpianto per non aver strappato una vittoria che avrebbe influito molto sul morale della piazza.
Ora è tempo di analisi: cerchiamo di mettere in luce gli aspetti più preoccupanti della partita di Reggio Emilia, che hanno portato il Toro a sprecare una grande occasione.
1. LE OCCASIONI DA GOL SCIUPATE
Sulla falsariga delle prime tre uscite stagionali, il Toro ha dimostrato di saper migliorare di partita in partita quanto ad acquisizione dei principi di gioco di Giampaolo. Da Firenze a Reggio Emilia c'è sicuramente un abisso per pericolosità e occasioni create.
Nonostante una bassa percentuale di possesso palla, la formazione granata è sempre ripartita efficacemente (come previsto nell'analisi prepartita) presentandosi numerose volte davanti alla porta di Consigli. Anche i calci piazzati sono stati un fattore importante, perché finalmente il Toro ha mostrato di poter essere decisamente pericoloso se in campo c'è un battitore adeguato.
Il vero problema è stata la mancata concretizzazione di queste numerose occasioni. Parte del merito va sicuramente al portiere nero-verde, autore di una prestazione straordinaria, ma è indubbio che specialmente le opportunità capitate sui piedi di Verdi e Lukic pesino molto sul risultato finale e avrebbero potuto essere sfruttate molto meglio dai due giocatori granata. Il Toro dovrà migliorare molto sotto questo punto di vista, altrimenti si rischia di gettare al vento dei punti importanti.
2. LA POCA SICUREZZA DI SIRIGU
Potrebbe essere una casualità, ma, dopo l'inaspettato errore contro il Cagliari, ora sicuramente un campanello d'allarme va suonato. Premesso che Sirigu è sicuramente uno dei giocatori con maggior esperienza internazionale e spessore all'interno dell'organico granata, le ultime due prestazioni non sono state all'altezza. A destare particolare preoccupazione è la mancanza di sicurezza da parte dell'estremo difensore, specialmente nelle uscite, aspetto su cui il portiere sardo invece ha sempre mostrato grande precisione nel corso della carriera.
Forse era colpa della nebbia - più che lecito - ma forse il buon Salvatore potrebbe aver perso un po' di fiducia nei propri mezzi dopo il brutto errore contro il Cagliari, dando per scontato che un professionista serio come lui non sia distratto da ipotetiche vicende di mercato o congetturati desideri di andare via.
Ciò che conta per il Toro è che il suo portierone torni presto a garantire grandi prestazioni, come ha sempre abituato nel corso di questi tre anni in granata.
3. IL BLACKOUT
Minuto 80. Il Toro è appena passato in doppio vantaggio per 1-3 e si avvicina a una clamorosa - ma meritata - vittoria in trasferta contro il Sassuolo, seconda forza del campionato dopo quattro giornate.
Minuto 85. Il risultato è ora di 3-3. I nero-verdi hanno più convinzione ed energie rispetto ai granata e danno l'impressione di voler provare fino all'ultimo a portare a casa la vittoria.
In soli cinque minuti un ribaltamento totale della situazione, oltre che della tendenza generale della gara: considerando i sette minuti di recupero, il Sassuolo può addirittura rammaricarsi per non essere riuscito a segnare il quarto gol (forse la lunga pausa VAR ha fatto scendere l'incredibile intensità del finale di partita).
Tutto è nato da un tiro improvviso di Vlad Chiriches, che si è clamorosamente infilato sotto l'incrocio della porta alle spalle di Sirigu. In quel momento l'inerzia della gara si è spostata completamente a favore del Sassuolo. Il Toro è sparito e nonostante uno schieramento di 5 difensori non è riuscito a impedire un cross e a tenere le marcature in occasione del gol di Caputo. Rodriguez e Bremer hanno le colpe "principali", ma di fatto tutta l'intera squadra si è spenta dopo il gol del 2-3, come se i giocatori fossero già rassegnati all'idea della rimonta del Sassuolo.
Su tre partite in cui il Toro si è portato in situazioni di vantaggio, in tutte e tre il Toro è stato rimontato. E' un problema da non sottovalutare e su cui Giampaolo dovrà lavorare a fondo, perché le cause di questi blackout trovano sicuramente origine in fragilità caratteriali, palesate per la prima volta a Verona, nel dicembre 2019, quando il Toro riuscì a farsi rimontare da 0-3 a 3-3.
E' ancora rimandato l'appuntamento con la prima vittoria in campionato, ma finalmente il Toro è riuscito a smuoversi dall'ultimo posto, e si spera che da questa partita cominci ad avere maggior fiducia. Ora ci aspetta il Terzo Turno di Coppa Italia contro il Lecce, gara in cui Giampaolo potrà sperimentare ma allo stesso tempo lavorare sugli aspetti da sistemare.
Fratelli granata, alla prossima settimana. Sempre Forza Toro!
Tommaso Freni
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