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Una manifestazione d'inferiorità. "Il Granata Mezzo Vuoto" II

Aggiornamento: 30 set 2020

Toro Goal presenta "Granata Mezzo Pieno/Mezzo Vuoto". Alessandro Iurino e Tommaso Freni vi accompagneranno nella stagione granata con una doppia analisi settimanale, da due prospettive sostanzialmente opposte: il Mezzo Pieno illustrerà gli aspetti positivi del weekend granata, al contrario il Mezzo Vuoto porrà l'accento su quelli che destano perplessità e preoccupazione. L'intento della rubrica è dare a ogni tifoso granata gli strumenti ideali per formare una propria opinione sulla situazione del Toro, sottolineando i punti cruciali da una parte e dall'altra. Ecco a voi il Mezzo Vuoto.




Due sconfitte in due partite. Per la prima volta dal ritorno in Serie A con Gian Piero Ventura, il Toro si ritrova a zero punti dopo due giornate di campionato. Un inizio di campionato che farebbe preoccupare anche i più ottimisti dei tifosi granata. La gara con l’Atalanta, inoltre, ha messo in mostra la palese inferiorità della squadra di Giampaolo, che, nonostante tutte le condivisibili attenuanti di inizio ciclo, ha oggettivamente troppi problemi e incognite quando manca sempre meno alla fine del mercato. Cerchiamo di mettere ordine e analizzare le lacune principali del weekend granata.

1. LE FASCE


Come già successo a Firenze, i pericoli principali (e i gol subiti) per il Toro sono arrivati principalmente dalle fasce laterali. Cambi di gioco ubriacanti per i quattro difensori granata, che hanno permesso all’Atalanta di costruire diverse occasioni da gol. Lo stesso Marco Giampaolo nel post-partita ha sottolineato come la squadra debba lavorare ancora tanto per evitare di ritrovarsi con la linea difensiva troppo stretta. Rispetto alla gara con la Fiorentina, sono però cambiati gli interpreti: non più Izzo e Ansaldi, ma Vojvoda e Murru. A sorpresa, il kosovaro è stato autore di una prestazione dignitosa e incoraggiante, colmata dall’assist per il secondo gol di Belotti, mentre l’ex doriano, fedelissimo di Giampaolo, ha avuto un esordio da incubo con la maglia granata, avendo importanti responsabilità almeno su due gol della Dea.


Fino a quando il Toro avrà queste problematiche in fase difensiva, non potrà mai essere totalmente in controllo della partita, nemmeno contro gli avversari più modesti.

2. LA CONDIZIONE FISICA

Anche qui si ripresenta un problema grave, che si era già notato ampiamente a Firenze: il Toro dopo 45 minuti è calato drasticamente e non ha avuto la forza di reagire nonostante il risultato fosse ancora fermo sul 2-3 e ci fossero possibilità di fare male all’Atalanta. Da qui si è arrivati al quarto gol di De Roon, che ha chiuso definitivamente i conti. I granata nel secondo tempo si sono sciolti fisicamente, mostrando tantissima difficoltà nel dare supporto al Gallo Belotti nella metà campo avversaria.


Anche i cambi di Giampaolo si sono rivelati sostanzialmente inutili, perché troppi giocatori erano sulle gambe. Addirittura Rincon, giocatore poco propenso ad infortuni e quasi sempre a piena disposizione nei tre anni passati in granata, nel finale di gara ha accusato un problema fisico, che l’ha costretto a chiedere il cambio. Il ritiro abbreviato e i casi Covid non hanno di certo giovato nella preparazione atletica del Toro, ma si spera che nelle prossime settimane si possa vedere un Toro con maggiore benzina.

3. IL TREQUARTISTA

Dopo aver sottolineato la mancanza di un vero regista in seguito alla partita con la Fiorentina, oggi parliamo di un altro ruolo cruciale nel sistema di Giampaolo: il trequartista. Specialmente nel primo tempo, i granata hanno sciupato diverse occasioni, sia costruite sia in ripartenza, per la mancanza di un vero rifinitore dietro le punte, in grado di abbinare qualità e tempi di gioco. Berenguer è stato autore di un’altra prestazione timida e incolore, mentre Verdi, subentrato a 25 minuti dal termine, si è schierato largo a destra, incidendo pochissimo, come già accaduto a Firenze.


Ebbene, nonostante i due gol segnati contro una squadra forte come l’Atalanta, non si può certamente dire che il Toro sia una squadra che crea molti pericoli alle difese avversarie. Alla pari del centrocampo, l’attacco è un reparto che necessita al più presto di innesti funzionali al modulo di Giampaolo. Ma al fatidico 5 ottobre manca sempre meno…


Le premesse non sono per niente positive, ma la speranza è che Giampaolo si imponga con Cairo e Vagnati per ottenere i tasselli che mancano in questi ultimi giorni di mercato e iniziare a lavorare seriamente su un progetto a lungo termine.

Tifosi granata, alla prossima settimana, sperando di avere meno punti da rimproverare.

Tommaso Freni

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